Vaccini pandemici: la Commissione Ue vara nuovo ordinativo a Pfizer

Saranno acquistati 325 milioni di dosi per fronteggiare emergenze future. Ma nulla si sa sulla fine di quei milioni di dosi acquistate ma inutilizzate pagate a peso d’oro.

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Vaccini pandemici

Nuovo maxiacquisto collettivo di vaccini pandemici commissionato dalla Hadea (Eruopean health and digital executive agency) della Commissione europea che ha scelto quattro fornitori assegnando buona parte dell’ordinativo a quella Pfizer già protagonista delle forniture dei vaccini durante la pandemia, con un contratto secretato di cui nulla è ancora dato sapere, nonostante emergano più aree di mancata trasparenza sull’importo pagato e sugliimpegni d’acquisto a valere per gli anni futuri.

Di fatto, sembrerebbe ripetersi lo schema che è stato utilizzato per gli acquisti dei vaccini pandemici due anni fa, anche se dalla Commissione si tende a specificare che il nuovo acquisto è svincolato da quelli precedenti. Anche se pare del tutto evanescente la casuale del nuovo ordinativo, ovvero che «l’Europa deve essere meglio preparata per le future emergenze sanitarie», visto che per assicurare l’effettiva valenza un vaccino dovrebbe essere sviluppatosulla base del patogeno che si vuole combattere.

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Quel che sembra certo è la riduzione del quantitativo acquistato rispetto all’ordinativo monstre del 2021quando Ursula von der Leyen sottoscrisse con il presidente di Pfizer, Albert Bourla, un contratto per la fornituradi ben 1,8 miliardi di dosi, quasi quattro a testa per ciascun europeo, a fronte di una media di 2-3 inoculazioni, con l’insorgenza di uno spreco colossale di dosi acquistate, probabilmente avviate allo smaltimento visto che molti paesi poveri non le hanno accettate nemmeno a fronte di una donazione.

Insomma, comunque la si giri tutta la vicenda sull’acquisto delle dosi di vaccini pandemici vecchie e nuove pare ammantata di scarsa trasparenza, con il risultato che molti tentativi di fare chiarezza da parte degli eurodeputati sono finiti in un nulla di fatto dinanzi al muro di gomma innalzato dalla Commissione Ue e dai suoi vertici amministrativi.

Una situazione che potrebbe pesare non poco sul futuro politico di von der Leyen che non fa mistero di volere succedere a sé stessa dopo il giugno 2024, anche se sul suo capo pende proprio sulla vicenda dei vaccini una denuncia a suo carico per “usurpazione di funzioni e di titoli”, “distruzione di atti pubblici” e per “appropriazione indebita d’interessi e corruzione”, tanto che la Procura europea ha aperto un fascicolod’inchiesta, mentre pure la Corte di giustizia di Lussemburgo pare essere stata interessata da una richiesta di fare luce su tutta la vicenda.

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