La tassazione degli extraprofitti delle banche deciso tramite decreto – non ancora pubblicato nella sua veste definitiva ed ufficiale – dal governo Meloni con il vicepremier leghista Matteo Salvini che se lo è sostanzialmente intestatorischia di essere un colossale boomerang finanziario, oltre che gettare ombre sull’affidabilità internazionale del sistema Italia, con pesanti conseguenze sulla gestione del debito pubblico, degli emettitori di debito societario e dei privati mutatari.
Il rischio è che l’ennesima rodomontata estiva del leader leghista per conquistare la ribalta dell’informazione divengaun grande, grosso problema per l’economia nazionale, di cui il premier Giorgia Meloni dovrebbe preoccuparsi seriamente.
Ti piace “Lo Schiacciasassi”? Iscriviti qui sul canale YouTube di “ViViItalia Tv”
Ti piace “ViViItalia Tv”? Sostienici!
Se molti hanno convenuto con le finalità del decreto per ricondurre alla “normalità” di medio periodo gli straordinari picchi di utile registrati dal sistema bancario senza alcun rischio industriale grazie al rialzo stellare dei tassi d’interesse deciso dalla Banca centrale europea, l’atteso gettito da 3 a 8 miliardi di euro di fatto si è già evaporato con le pesanti perdite fatte registrare alla Borsa di Milano, con le quotazioni delle banche crollate di oltre il 10% con una perdita complessiva di oltre 10 miliardi. Perdite che si sono riflesse anche sugli investitori – anche quelli piccoli non speculativi – che avevano creduto nella solidità delle quotazioni e nelle attese di medio periodo che erano date al rialzo. Anche a costoro andranno parte dei proventi attesi dalla tassa sugli extraprofitti bancari? Salvini dovrebbe spiegarlo.
Ma il problema più grande, anche se non immediato, della tassazione degli extraprofitti delle banche è dato dalle conseguenze sull’attendibilità e credibilità del sistema Italia a livello internazionale, alla luce del fatto che lo Stato italiano è indebitato per oltre 2.800 miliardi, che deve essere continuamente rinnovato. Cosa potrebbe succedere se l’ennesima salvinata estiva causasse un ulteriore ritocco al rialzo dei tassi applicati all’Italia tramite l’allargamento del differenziale rispetto ai migliori emettitori? Già ora l’Italia deve pagare circa 100 miliardi all’anno di soli interessi, che potrebbero rapidamente crescere. Senza trascurare il fatto che il livello di affidabilità del debito Italia è ad un passo da quello di spazzatura o “junk bond”, con tutto quel che ne conseguirebbe se dovesse scivolare ancora sull’altare di una lisciata alla pancia dell’elettorato.
Ma poi cosa potrebbe succedere se il sistema bancario italiano, preso letteralmente alla sprovvista, se decidesse una volta tanto di non rinnovare quei 700 miliardi di debito pubblico che hanno in pancia le banche? Cosa dovrebbe fare Salvini se non riuscisse a rinnovarli a condizioni sostenibili? Se lo ricorda cosa successe a Berlusconi quando il differenziale dei tassi s’innalzò repentinamente solo qualche lustro fa? E, più recentemente, Salvini si ricorda cosa è successo ad un’altra tassazione sugli extraprofitti delle società energetiche del governo Draghi – di cui la Lega faceva parte a differenza di Fratelli d’Italia – finita sostanzialmente in un nulla di fatto quanto al misero gettito generato, per tacere del buco in bilancio da 11 miliardi ereditato dal governo Meloni che deve essere coperto in qualche modo entro la fine del 2023?
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano” e “Dario d’Italia”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Ti piace “Lo Schiacciasassi”? Iscriviti qui sul canale YouTube di “ViViItalia Tv”
Ti piace “ViViItalia Tv”? Sostienici!
YouTube
https://youtu.be/0HC1gvAlFmk?sub_confirmation=1
Telegram
https://twitter.com/nestquotidiano
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
https://www.facebook.com/viviitaliatvwebtv
© Riproduzione Riservata