Sorpresa Europarlamento: sistema Ets esteso anche a case e veicoli

Arriva una nuova tassa sulle emissioni inquinanti connesse ai consumi energetici.

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sistema Ets

L’Europarlamento nella seduta plenaria di Strasburgo ha definitivamente varato le norme relative al programmaFit for 55”, volto ad azzerare entro il 2035 le emissioni inquinanti europee con una sorpresa: l’estensione del sistema Ets (Emission Trading System) relative all’emissione di anidride carbonica (CO2) vigente per le industrie e i produttori energetici alle abitazioni e ai veicoli.

DI fatto, chi possiede o loca un’abitazione che consumi qualche forma di combustibile per il riscaldamentooppure conduca un veicolo leggero o pesante sarà chiamato a corrispondere un balzello relativamente alla quota di emissioni inquinanti causate dal loro consumo.

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Il sistema Ets riguardante i combustibili per il trasporto persone e merci e per gli edifici sarà in vigore a partire dal 2027 e avrà un’importante riflesso sui costi di gestione, anche calcolando che le quotazioni dell’Ets sul mercato s’aggirano attorno ai 100 euro/tonnellata, con una tendenza al rialzo.

Il provvedimento votato a stretta maggioranza (per l’Italia, Fratelli d’Italia e Lega contrari e Forza Italia astenuta; tutti gli altri a favore) comporterà sensibili rincari sul peso fiscale già gravante sull’utilizzo dell’abitazione o di un veicolo. SI spera solo che il provvedimento sia di facile applicazione tramite un’ulteriore accisa o sovrattassa gravante sul prezzo d’acquisto dei combustibili, con i fornitori che agiscono in forma di sostituto d’imposta che poi la versano al Fondo sociale che sarà alimentato proprio dal nuovo balzello i cui proventi saranno distribuititra le famiglie vulnerabili, piccole imprese e utenti dei trasporti particolarmente colpiti dalla povertà energetica.

Il provvedimento è stato salutato con commenti trionfalistici dal vicepresidente della Commissione italiano,Paolo Gentiloni: «è un pacchetto di leggi storico per avviare l’Europa verso la neutralità del carbonio. Siamo iprimi al mondo a fare una cosa così». Bisogna vedere se sono gli europei i grulli di turno e i furbi coloro che stanno tranquilli ad emettere fino al 2050 ed oltre (a partire dai massimi paesi inquinatori: Cina ed India). Di sicuro, chi esce con le ossa rotte dalla spinta a fare i primi della classe sono gli europei, condannati ad una decrescita che si preannuncia decisamente poco felice.

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