Riciclaggio o riuso? A Bruxelles si stanno preparando nuove regole nel settore degli imballaggi che dovrebbero entrare in un nuovo regolamento nel corso del 2023, cambiando radicalmente approccio (e regole) del settore relativo al riciclaggio che dovrebbe progressivamente essere penalizzato a favore del riuso.
Alla base del cambio di paradigma, riciclaggio o riuso, ci sarebbe la convinzione che un maggiore riuso sarebbe ambientalmente meno impattante rispetto al riciclaggio, che spesso per gestire correttamente i materiali raccolti dalla differenziazione dei rifiuti impegna più energia per trasformare gli scarti in nuovi prodotti.
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Riciclaggio o riuso? A Bruxelles si è convinti che puntando al riuso ci sarebbero complessivamente meno emissioni climalteranti, quella sorta di moderna chimera che si vorrebbe azzerare completamente entro il 2050, facendo finta di ignorare che fuori i confini europei la stragrande maggioranza dei paesi altamente inquinatori (Russia, Cina e India su tutti) continueranno ad emettere e anche più di oggi ben oltre il 2050, perché alla difesa talebana dell’ambiente preferiscono assicurare lo sviluppo economico.
E per un’Europa che è responsabile a livello globale di solo l’8% delle emissioni climalteranti totali, che già ora ha uno sviluppato sistema di riciclaggio e riuso che in Italia raggiunge vette da primato, si vorrebbe evitare che, ad esempio, dalla plastica si ricavassero altri elementi – a partire da gas e altri prodotti energetici utili per produrre carburanti sintetici invisi alla nomeklatura talebana comunitaria -, salvo fare finta di ignorare che non tutte le plastiche sono riutilizzabili, anche per elementari questioni di garanzia igienica specie in ambito alimentare.
Riciclaggio o riutilizzo? Mente a Bruxelles ci si interroga sul futuro scenario del ciclo degli imballaggi (vetro, plastica, cartone o legno che siano), in Italia – e in Europa – sono a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro legati all’economia circolare: circa 6 milioni di posti di lavoro e 1.850 miliardi di fatturato a livello europeo, di cui centinaia di migliaia di posti di lavoro e centinaia di milioni di fatturato nella sola Italia.
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