La proposta di eliminare progressivamente i Sad, i sussidi ambientalmente dannosi, che oggi vedono il gasolio fiscalmente avvantaggiato sulla benzina per 11 centesimi al litro tramite un riallineamento delle accise in meno ha scatenato un putiferio sia nella politica che ha rinfacciato il governo Meloni di ricorrere a tasse occulte, oltre a non tenere fede alle promesse elettorali, che nel mondo degli utilizzatori professionali dei carburanti, a partire dagli autotrasportatori che minacciano la fermata.
La proposta di riallineamento delle accise del ministro alle Finanze Giancarlo Giorgetti ha tre scenari operativi: o alzare le accise scontate del gasolio allo stesso livello della benzina (cosa che comporterebbe un maggiore gettito per l’erario – e maggiori costi per gli utilizzatori – di circa 2,5-3 miliardi di euro all’anno), o abbassare le accise gravanti sulla benzina allo stesso livello del gasolio (con una perdita di gettito di circa 500 milioni di euro all’anno), oppure una terza via, dove si alzano le accise del gasolio e si abbassano quelle della benzina per raggiungere un livello di equilibrio a metà strada (con un vantaggio di maggiori entrate per circa un miliardo di euro all’anno).
Abbassare la tassazione gravante sulla benzina sarebbe probabilmente la strada meno problematica per gli effetti sull’inflazione e sui costi per l’autotrasporto, con il minore gettito che potrebbe essere coperto operando su quei 120 miliardi di spesa pubblica aggredibile costituita da microsconti e agevolazioni clientelari che non rivestono un interesse strategico nazionale.
Ti piace “Lo Schiacciasassi”? Iscriviti qui sul canale YouTube di “ViViItalia Tv”
Ti piace “ViViItalia Tv”? Sostienici!
Parimenti, il governo Meloni potrebbe cogliere l’occasione del riallineamento delle accise per operare anche una profonda semplificazione delle agevolazioni di cui oggi godono gli autotrasportatori che utilizzano mezzi pesanti con portata uguale o maggiore alle 7,5 tonnellate e che sono a standard Euro V e VI. L’agevolazione prevede uno sconto di 21,4 centesimi di euro al litro che viene riconosciuta trimestralmente alle aziende previa domanda al fisco, con il risultato che prima le aziende devono anticipare allo Stato parte delle entrate fiscali, salvo ottenere il rimborso dopo almeno 4-5 mesi dalla spesa.
Il governo Meloni potrebbe semplificare la procedura, passando ad uno sconto diretto alla pompa dell’agevolazione, con un sensibile vantaggio in termini di minori oneri burocratici, estensione del beneficio a tutti gli autotrasportatori con effetto anche sul costo della distribuzione e minori oneri finanziari. Anche qui, oltre ad equiparare le accise su benzina e gasolio su livelli di circa 22 centesimi al litro in meno, il mancato gettito valutabile in circa 4 miliardi di euro all’anno potrebbe essere rinvenuto da uno sfoltimento di quei 120 miliardi di spesa pubblica non strategica.
C’è poi il tema del carburante agricolo, anch’esso soggetto alle agevolazioni che dovrebbero essere progressivamente annullate. Più che ad uno sconto sulle accise e sull’iva (al 10% invece che al 22%) potrebbe valere lo stesso discorso per il gasolio per l’autotrazione, con uno sconto secco alla pompa.
Da una siffatta manovra, il governo Meloni potrebbe uscire doppiamente vincente, perché darebbe una concreta mano al settore produttivo tagliando costi di funzionamento e di burocrazia, mantenendo al contempo le promesse preelettorali, dando un concreto segnale del taglio delle tasse e del costo della vita.
Indirettamente, un costo dei carburanti alla pompa inferiore a quello attuale – che rimarrebbe comunque tra i più alti d’Europa – potrebbe fungere da volano anche per gli arrivi turistici, rendendo più conveniente raggiungere la destinazione Italia per i turisti esteri, a tutto vantaggio dell’economia nazionale e del gettito tributario che, alla fine, potrebbe finire in pareggio e pure generare un segno positivo.
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano” e “Dario d’Italia”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Ti piace “Lo Schiacciasassi”? Iscriviti qui sul canale YouTube di “ViViItalia Tv”
Ti piace “ViViItalia Tv”? Sostienici!
YouTube
https://youtu.be/w5–irwa4i4?sub_confirmation=1
Telegram
https://www.linkedin.com/company/diarioditalia
https://www.facebook.com/diarioditalia
https://www.facebook.com/viviitaliatvwebtv
© Riproduzione Riservata