A fine anno, l’amministrazione parlamentare rende note le dichiarazioni dei redditi dei parlamentari evidenziando alcune chicche di colore, oltre a movimentazioni nella capacità reddituale dei vari esponenti di punta.
Tra le varie dichiarazioni che iniziano ad essere rese pubbliche, una spicca su tutte, quella del leader di Italia Viva, già leader del Pd e premier della Repubblica, Matteo Renzi, che nel 2023 ha dichiarato un imponibile di 3.187.769 euro, situandosi di diritto tra i “paperoni” del Parlamento. Un bel risultato, non c’è che dire, fruttosoprattutto dell’attività extraparlamentare di conferenziere a gettone a botte di 50.000 euro a comparsata secondo le indiscrezioni più attendibili e alle consulenze per aziende e governi vari, più o meno democratici, visto che da senatore semplice l’appannaggio erogatogli dalla Repubblica per i suoi servigi è di circa 110.000 euro lordi all’anno. Ecco, nel caso di Renzi, molto più che per altri eletti della Repubblica, forse sarebbe il casodi valutare l’opportunità se continuare a fare il parlamentare, tale da garantire la sua totale libertà di manovrasenza il rischio di suscitare conflitti d’interesse quando si rappresenta l’interesse di privati o di governi esteri, più o meno democratici.
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Sempre tra i redditi dei parlamentari leader di partito, staccatissima Giorgia Meloni, che oltre ad essere il timoniere di Fratelli d’Italia e premier del governo italiano, dichiara un imponibile di 284.798 euro, in buona parte frutto anche dei diritti d’autore incassati, forte del successo della sua autobiografia “Io sono Giorgia“. A tre lunghezze da Meloni e ad oltre 10 da Renzi, il segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, a quota 94.725 euro, quasi a pari meritocon il leader della Lega e vicepremier del governo, Matteo Salvini, a 95.384 euro. Non ancora pervenuto quello del leader di Forza Italia e vicepremier di governo, Antonio Tajani.
Sul fronte delle opposizioni, i redditi dei parlamentari leader dell’Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, galleggiano sotto quota 100.000 euro, rispettivamente, a 98.539 euro e a 80.967 euro, con il primo che però si può avvantaggiare, a livello di famiglia, dal raddoppio delle entrate avendo fatto eleggere nel 2022 la moglie Elisabetta Piccolotti, paracadutandola in un collegio sicuro pugliese.
Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, e del presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, non hanno ancora provveduto ad aggiornare la rispettiva dichiarazione.
Al centro, l’altro esponente dell’ex Terzo polo, il fondatore di Azione, Carlo Calenda, ha attestato come imponibile 83.244 euro, circa 20.000 euro in più rispetto alle 63.990 euro dichiarati l’anno scorso. Nel centro del centrodestra, invece, Lorenzo Cesa dell’Udc sfoggia 107.093 euro e Maurizio Lupi 86.913 euro.
Tornando ai redditi dei parlamentari con dichiarazione milionaria, l’ex ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, si distingue per i 2.545.553 euro, ma è battuto dal collega commercialista e viceministro all’Economia, Maurizio Leo, con un imponibile di 2.678.371 euro, in buona compagnia del presidente della Lazio e senatore azzurro, Claudio Lotito (1.112.060 euro di imponibile).
L’archistar e senatore a vita Renzo Piano, invece, nel 2023 ha dichiarato un reddito complessivo relativo al periodo d’imposta 2022 di 2.512.391 euro per il fisco francese e un imponibile in Italia di 389.521 euro. Tra i ricchi di Montecitorio si segnala anche Cristina Rossello di Forza Italia, con 1.975.816 euro. Segue, sotto quota milionaria, Andrea Di Giuseppe, di Fratelli d’Italia, eletto all’estero, che dichiara un imponibile di 746.000 euro. Quindi Alfonso Colucci, del Movimento 5 stelle, con 403.680 euro, l’imprenditore Maurizio Casasco, di Forza Italia, con 350.842 euro, Roberto Pella, di Forza Italia, con 320.668, Aldo Mattia, di Fratelli d’Italia, con 313.336, l’ex giudice Simonetta Matone, della Lega, con 301.626. Sfiora i 300.000 euro Alberto Gusmeroli, della Lega, pure lui commercialista, fermo a 298.816 euro.
In coda, con i redditi frutto della loro attività prima dell’elezione al Parlamento, figurano invece Carmen Giorgianni, di Fratelli d’Italia, con 20.747 euro, Simona Bonafè, del Pd, con 21.166, Imma Vietri, sempre Fdi, con 21.245, Enrica Alifano, del Movimento 5 stelle, con 21.358.
Tra i capigruppo, primo in classifica per redditi dei parlamentari è Manfred Schullian, del Misto-Svp, avvocato altoatesino con 462.772 euro, seguono Chiara Braga, del Pd, con 102.616, Tommaso Foti, di Fdi con 99.473, Davide Faraone, di Italia Viva, con 99.461, Francesco Silvestri, del Movimento 5 stelle, con 98.471, Riccardo Molinari, della Lega, con 95.165, Luana Zanella, di Avs, con 82.746. Infine il presidente della Camera, il leghista Lorenzo Fontana, dichiara un imponibile di 110.239 euro.
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