Nuova stangata Ue su carburanti e gas metano: arriva l’ETS2

Mentre si parla del riequilibrio delle accise tra gasolio e benzina, nessuno parla della norma appena pubblicata sulla Gazzetta ufficiale che recepisce la direttiva comunitaria.

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Mentre il tema di discussione è il riallineamento delle accise tra gasolio e benzina a colpi di un centesimo all’anno, in aumento per il gasolio e in calo per la benzina, per i prossimi cinque anni per combattere i sussidi ambientalmente dannosi, arriva alla chetichella con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della legge che recepisce in Italia la direttiva europea di estensione della norma ETS anche ai carburanti e al gas metano, chiamata ETS2, di fatto una nuova stangata Ue sui carburanti e gas metano.

Se lo scenario di riequilibrio delle accise tra gasolio e benzina avrà un impatto trascurabile sulle casse dei consumatori, ma con un effetto netto di incremento di gettito per lo Stato di circa 1,5 miliardi di euro, visto che i consumi del gasolio sono praticamente tripli di quelli della benzina (27,9 miliardi di litri di Diesel contro 11,3 miliardi di litri di “verde” secondo i dati di consumo del 2023), l’entrata in vigore del sistema ETS2 sarà decisamente più impattante che, ovviamente, andrà ad aggiungersi all’attuale imposizione di accise e Iva.

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La nuova stangata Ue ETS2 scatterà a partire da gennaio 2027 e per i primi due anni avrà un tetto massimo di 45 euro/tonnellata di CO2, valore che dovrà essere rivalutato all’inflazione, con una ricaduta, per quanto riguarda i carburanti, di circa 13 centesimi al litro. Sul gas metano per riscaldamento, cottura cibi e produzione di acqua calda, sempre nei primi due anni, avrà un aggravio di circa 9 centesimi al metro cubo.

Cosa succede alla fine dei due anni, a partire dal 2029? La stangata Ue si trasforma in autentica mazzata, specie sui carburanti, visto che il tetto al prezzo della CO2 viene annullato e si seguirà quello delle quotazioni del libero mercato, attese a crescere fino a 150 euro/tonnellata al 2035, con una ricaduta di maggiori costi di circa 50 centesimi al litro, mentre per il gas metano la gabella sale fino a 27 centesimi al metro cubo.

Di fatto, il sistema ETS e ETS2 sono dei randelli fiscali con cui la Commissione europea vuole fortissimamente spingere l’industria europea e i consumatori verso un comportamento ambientalmente sostenibile, premendo verso l’azzeramento utopistico delle emissioni climalteranti entro il 2050. A prescindere dalle ricadute, già concrete, sul sistema manifatturiero, a partire dalla produzione di acciaio, cemento, energia e autoveicoli, sociale ed economico europeo, con un’Unione europea sempre più avviata verso una decrescita che sarà ben poco felice.

 

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