Anche se mancano ancora più di 9 mesi al voto alle elezioni regionali 2023 del Trentino Alto Adige e delle due province autonome, la politica locale è già entrata in fibrillazione, con il centro destra trentino che si spacca. Fratelli d’Italia ha rotto gli indugi e ha presentato una candidaturaautonoma per la guida del Trentino, in contrapposizione a quella della Lega Salvini premier che esprime il presidente uscente.
Il “Bianco & Nero”, condotto dall’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e dal direttore della Web Tv e de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, esaminano la situazione che si sta venendo a creare, che rischia di ripetere quanto già visto alle elezioni comunali di Verona.
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Solo pochi giorni fa, lo stesso Matteo Salvini è salito a Trento per “benedire” la ricandidatura del presidente uscente, Maurizio Fugatti, affermando che “in questa legislatura ha guidato bene l’Autonomia speciale”, forse immemore del fatto che la sua Lega grazie all’azione politica di Fugatti, in soli quattro anni è passata dal 27% del 2018 all’8,7% del 2022. Un viatico che porta dritto a sbattere sul primo muro che capita.
Non va meglio Fratelli d’Italia che punta a fare passare un proprio candidato, Francesca Gerosa, già distintasi per essere stata candidata a tutto e collezionista di consigli di amministrazioneproprio su designazione di Fugatti, per valorizzare il risultato delle politiche 2022, che ha più che surclassato la Lega in Trentino, anche se si tratta di una candidatura non destinata ad andare lontano, soprattutto sul fronte di tessere alleanze.
Sul fronte opposto, quello delle sinistre, la situazione non è migliore, con le varie forze dell’arcipelago progressista frastagliate e ben confuse sui programmi da proporre , oltre che decisamente scarsi sui possibili candidati leader, con la migliore attuale scelta costituita da un sindaco sotto giudizio per danno erariale bollato di dolo nella gestione della cosa pubblica. Non proprio il massimo.
Per evitare che gli elettori sempre più disorientati da una politica che corre sulla china del disastro e dello sfascio, con partiti che subiscono una devastante emorragia di consensi elettorali e di iscritti, potrebbe essere interessante la proposta di creare per le elezioni regionali 2023 un contenitore politico moderato di centro autonomista e federalista, capace di dare una risposta politica di qualità ai tanti, molti che dall’attuale panorama politico non si sentono più rappresentati e che rischiano di andare ad ingrossare ulteriormente la sempre più ampia schiera degli astensionisti, finendo con il delegittimare ulteriormente la politica. Potrebbe essere una sorta di salvagente della buonapolitica, per raddrizzare la barra del governo dell’Autonomia speciale dopo una provafortissimamente deludente della Lega Salvini premier al governo, che fa seguito a quella di un esponente autonomista e di più legislatura del centro sinistra.
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