ROMA (ITALPRESS) – Nel terzo e quarto trimestre 2019, l’occupazione in Italia e’ al massimo storico di 23,4 milioni di unita’, ma nei dati preliminari di dicembre e gennaio si registra un calo sia del numero di occupati sia del tasso di occupazione. E’ quanto emerge dal rapporto “Il mercato del lavoro 2019 – Una lettura integrata”, di ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal.
Con riferimento all’input di lavoro, nel terzo trimestre 2019, si assiste a una crescita delle ore lavorate sia su base congiunturale (+0,4%) sia in termini tendenziali (+0,5%); nel quarto trimestre 2019 rallenta la crescita tendenziale (+0,3%) e diviene negativa la variazione congiunturale (-0,3%).
Permane la tendenza a una crescita occupazionale a bassa intensita’ lavorativa: il numero di occupati supera il livello del 2008 ma la quantita’ di lavoro utilizzato e’ ancora sensibilmente inferiore.
Continuano ad ampliarsi alcuni storici divari caratteristici del nostro Paese, anzitutto quello generazionale a favore dei piu’ adulti. Seppur in lieve diminuzione, i divari di genere rimangono elevati: la meta’ delle donne in eta’ attiva non lavora e quasi una donna su cinque vorrebbe lavorare ma non trova un impiego.
Si accentuano le disuguaglianze territoriali: nella media dei primi tre trimestri del 2019 la distanza tra il Mezzogiorno e il Centro-nord e’ di oltre 20 punti per il tasso di occupazione e per quello di mancata partecipazione. Nelle regioni meridionali, il tasso di occupazione per settore e professione evidenzia la minore domanda di lavoro nei settori di industria in senso stretto, servizi alle imprese, istruzione e sanita’ nonche’ la forte mancanza di professioni a medio-alta qualifica.
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