Tabacchicoltura italiana rilanciata dall’accordo tra Philip Morris Italia e Mipaf

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Philip Morris Italia
Una coltivazione di tabacco nelle campagne del Veneto.
Previsti investimenti per 80 milioni di euro annui fino al 2020 e garanzie per i 50.000 addetti del settore in gran parte attivi tra Emilia Romagna e Veneto

 

BAT Italia coltivazione tabacco 1Sono in arrivo circa 80 milioni di euro l’anno per l’acquisto di tabacco coltivato in Italia. Questo l’investimento previsto da Philip Morris Italia, alla base del verbale d’intesa per una collaborazione strategica appena firmato con il ministero delle Politiche agricole. L’accordo – si legge nella nota diffusa da Philip Morris – ha «un obiettivo di collaborazione fino al 2020 e un potenziale investimento complessivo fino a circa 500 milioni di euro». La società collaborerà a stretto contatto con il governo italiano «per supportare la filiera nel rendere il settore più competitivo, migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende tabacchicole, garantire la tutela ambientale e la sostenibilità dei processi produttivi».

«Rivestiamo da lungo tempo il ruolo di maggiori acquirenti di tabacco italiano» ha detto Andre Calantzopoulos, amministratore delegato di Philip Morris International aggiungendo che l’accordo appena firmato «è un passo ulteriore nell’assicurare stabilità ad un settore strategico per l’Italia». A partire dal 2000, l’impegno di Philip Morris Italia nei confronti della tabacchicoltura italiana, sancito dal primo verbale d’intesa del 2005, ha generato quasi un miliardo di euro con acquisti pari a circa il 50% dell’intera produzione nazionale di tabacco. «Siamo orgogliosi del nostro ruolo in Italia e desideriamo proseguire su questa strada come partner affidabile di questo Paese nel perseguimento del suo successo economico e sociale», ha concluso Calantzopoulos.

Soddisfatto il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina: «stiamo lavorando per la tutela del reddito di oltre 50.000 addetti alla coltivazione del tabacco in Italia. Con le regioni siamo impegnati per destinare a interventi strutturati per il settore parte delle risorse dei programmi di sviluppo rurale fino al 2020 lavorando anche sulla qualità del prodotto». L’accordo con Philip Morris «rientra in questo quadro di azioni strategiche e costituisce un’occasione importante anche sotto il profilo della programmazione per i tabacchicoltori italiani», ha concluso Martina.

L’accordo commerciale firmato oggi da Philip Morris e ministero delle Politiche Agricole «ci dà la possibilità di rafforzare una collaborazione importante che coinvolge Coldiretti nella fornitura del tabacco per un valore che nei prossimi anni raggiungerà almeno 500 milioni di euro» afferma il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, a margine della firma dell’intesa con cui «Philip Morris si conferma il principale acquirente di tabacco in Italia e lo fa con un’attenzione e un contatto diretto con i produttori – continua Moncalvo – bypassando fonti di intermediazione che toglierebbero valore al prezzo de tabacco riconosciuto agli agricoltori, ma con anche con impegno importante degli agricoltori dal punto di vista delle buone pratiche agricole e in termini di garanzia di legalità del lavoro impiegato per la coltivazione del tabacco».