Patate contraffatte: ASSOPA e APPE chiedono di fare chiarezza

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patate-raccolta-campo-ilnordestLe associazioni di settore dell’Emilia Romagna mobilitate a tutela della patata Dop

All’interno del contesto pataticolo italiano, la produzione di patate in Emilia Romagna è di assoluta rilevanza economica: basti pensare che si sono seminati nel 2013 circa 5.300 ettari a livello regionale, di cui circa 2.570 sono nella provincia di Bologna. L’ISTAT al 25 febbraio 2014 rileva 41.000 ettari di patate a livello nazionale.

Risultato di un lavoro di concerto fra istituzioni e filiera pataticola bolognese, a marzo 2010 la patata di Bologna DOP ha ottenuto, in via definitiva, il riconoscimento da parte della Comunità Europea con l’iscrizione della Patata di Bologna nel registro europeo delle Denominazioni d’Origine Protette. Il 2011 è stato un anno di ulteriore attesa per una modifica al disciplinare nella parte relativa alla scheda di caratterizzazione che riportava alcune inesattezze. Da gennaio 2012 anche i più piccoli errori del disciplinare sono stati corretti e la produzione di patata di Bologna DOP può essere immessa sul mercato con tutte le carte in regola.

Nella provincia di Bologna, le numerose aziende che hanno fatto della patata il loro core business, da anni perseguono la strada della qualità che ha portato all’eccellenza del settore pataticolo in tutta Italia. Le Associazioni di Produttori Emiliano Romagnole ASSOPA e APPE non vogliono vedere il loro lavoro vanificato da operazioni speculative di ogni genere, né tantomeno da un’informazione mediatica non sempre corretta che si vorrebbe sostituire alla magistratura. ASSOPA e APPE chiedono alle autorità giudiziarie di fare chiarezza sulla vicenda delle patate di importazione contraffatte per italiane, accertando nel più breve tempo possibile la realtà dei fatti affinché non siano penalizzate tutte quelle aziende, iniziando dai produttori e finendo alla GDO, che hanno contribuito alla costruzione del Sistema Bologna.

Una storia di successo che rischia ora di venire vanificata dalla presenza sul mercato di patate contraffatte, ovvero speciate per patate di Bologna Dop che sono state prodotte e lavorate al di fuori del territorio.