Reddito di cittadinanza, nuova grande truffa: a Genova scoperto un giro di extracomunitari

Le somme incassate indebitamente conn la complicità di qualche negoziante trasferite nei paesi africani. Su base nazionale la truffa scoperta dalla GdF porterebbe ad un ammanco di oltre 700 milioni. 

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reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza, provvedimento fortissimamente voluto dal Movimento 5 Stelle all’epoca del governo Conte Uno con la Lega, non smette di stupire per tutta la serie di malaffare e truffe che si porta dietro.

Nella sola città di Genova la Guardia di Finanza ha scoperto 1.531 domande illecite presentate da soggetti extracomunitari soggiornanti nel capoluogo ligure, privi del requisito fondamentale per accedervi, ovvero la residenza sul territorio nazionale per 10 anni, di cui gli ultimi due continuativi. La scoperta ha stupito gli stessi inquirenti che ipotizzavano la presenza di circa 500 casi, salvo accertarne nelle prime indagini oltre il triplo.

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Parametrati sulla popolazione straniera residente a Genova, i casi di illecito riguarderebbero il 2,84% della popolazione che, parametrate su base nazionale secondo un calcolo fatto dalla stessa Guardia di Finanza, porterebbero i casi di illecito ad oltre 100.000 domande farlocche.

Il bello, meglio, il brutto della vicenda è che qui lo Stato (e i contribuenti) è stato defraudato di una montagna di soldi. Nella sola Genova la truffa ha portato ad un bottino di 3,45 milioni di euro che, se proiettate sull’intera vigenza del provvedimento pari a 18 mesi, farebbero ben 11,88 milioni di euro. Ben più drammatica la proiezione su base nazionale: prendendo in considerazione sempre i 18 mesi di vigenza del provvedimento grillino fortissimamente voluto da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, “salterebbero” ben 780,6 milioni di euro. Una ciframostruosa che è solo la punta dell’iceberg di quanto ha prodotto o’reddito, come viene definito nella realtà che più di tutte ne ha beneficiato: la città di Napoli che, da sola, ha tanti beneficiari quanto quelli dell’intera Lombardia!

La truffa ha potuto perpetrarsi anche grazie alla complicità di alcuni esercenti che si sono prestati a monetizzare il reddito di cittadinanza (cosa che non avrebbero potuto fare) a fronte di una provvigione del 15% dell’ammontare erogato in contanti, soldi che sono poi stati immediatamente trasferiti nei paesi d’origine africani dei truffatori, rendendo così praticamente impossibile il recupero delle somme truffate.

Sbagliare è umano, ma perseverare è semplicemente diabolico e l’uomo M5s perennemente in giacca e cravatta da Pomigliano d’Arco in oltre due anni di governo in vari centri di potere non ne ha fatta una di buona: dal reddito di cittadinanza che andrebbe subito abolito (Renzi dove sei? Forza con il referendum abrogativo che firmiamo tutti quanti!), alle migliaia di crisi aziendali che da ministro del lavoro non ha affatto risolto, contribuendo semmai ad aggravarle, alla gestione farlocca della politica estera, spostando inopinatamente gli interessi italiani verso l’asse con la Cina, prontamente raddrizzato con l’avvento di Draghi.

Caro Di Maio, permette un suggerimento? Molli il governo e si limiti a fare il deputato semplice in attesa che il fato del doppio mandato compia il suo destino (sempre che anche in questo caso il M5s non si rimangi le promesse fatte agli elettori, ad iniziare dall’aprire il Parlamento come una scatola di tonno, salvo averla chiusa a doppia mandata appena vi sono entrati) e con buona pace della sua padronanza dell’italiano si metta a scrivere un libro di memorie. Sempre che ne abbia.

Ecco cometa graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.reddito di cittadinanza

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