Sono sempre di più i consumatori a chiedersi se le auto ibride del tipo plug-in, ovvero dotate di una batteria di piccola taglia attorno ai 15-20 kWh di potenza, siano un acquisto effettivamente conveniente, specie sul fronte della gestione quotidiana. Vediamo se lo è per davvero in questo numero de “Lo Schiacciasassi”, blog quotidiano di “ViViItalia Tv”.
Ebbene, la pubblicità “pompa” risultati di consumo omologati a dir poco strabilianti, con percorrenze nell’ordine di 1,5-2 litri per 100 km di percorrenza a fronte di un “normale” 6-7 litri/100 km. Valori ottenuti solo in sede di omologazione con condotte di guida particolarmente attente e, soprattutto a batteria ben carica. Perché quando la batteria è scarica – e questo accade dopo circa una cinquantina di chilometri percorsi in modalità ibrida – il valore dei consumi torna sul pianeta Terra e talvolta pure sprofonda.
A batteria carica, il ciclo di omologazione favorisce l’utilizzo della sola trazione elettrica, con ovvi consumi di carburante azzerati. Nella marcia extraurbana e in autostrada l’intervento del propulsore termico c’è, ma sostanzialmente limitato. Ecco spiegato il risultato fantasmagorico in termini di consumi.
Cosa succede quando la batteria è scarica? I consumi tornano ad essere quelli di un’auto normale, anzi, sono leggermente superiori in quanto la presenza della batteria a bordo incrementa la massa del veicolo di circa 150 kg: è come se in auto viaggiassero sempre tre persone. Qualche problema anche in termini di capacità del bagagliaio, perché la batteria ruba sempre un po’ di spazio.
Attenzione pure al costo di gestione: per ridurre gli esborsi, la batteria va sempre caricata alla rete, preferibilmente a quella domestica dove la tariffa è di 20 cent/kWh. Se si ricorre alle colonnine pubbliche a media e alta potenza, il prezzo dell’energia s’impenna, passando a 50 e anche 78 cent/kWh, affondando la convenienza delle auto ibride plug-in rispetto ad un tradizionale propulsore a gasolio che, in versione Euro6D, è pure più ecologico ed economico, migliore pure di un’auto completamente elettrica.
Ultimo dettaglio, infine: occhio agli incidenti che comportano l’uscita degli airbag: se dovesse capitare, per sicurezza la batteria va automaticamente in protezione per evitare l’accadimento di fulminazioni per via dell’alta tensione dell’apparato. Una situazione che comporta quasi sempre la sostituzione della batteria, che non può essere ripristinata, con un notevole aggravio di costi.
Anche con gli incentivi pubblici, la convenienza effettiva delle auto ibride plug-in è molto limitata.
Buona visione!
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