Il contrappasso Morisi per la comunicazione della Lega salviniana

L’indagine in corso sull’ex responsabile della “Bestia” è un boomerang per l’immagine del leader, specie su battaglie come quella della lotta agli stupefacenti. 

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Le dimissioni inattese di Luca Morisi da responsabile della comunicazione della Lega salviniana giustificate da motivazionipersonali non avevano convinto e ora si scopre che le dimissioni risalgono anche a settimane prima dell’annuncio ufficiale e sono dovute ad una «debolezza personale» dello stesso Morisi finito indagato per cessione di stupefacenti e consumo di droga. Non male per un partito che della lotta agli stupefacenti ha fatto una battaglia identitaria, culminata recentemente nella polemica del rave party laziale dove il leader del partito, Matteo Salvini, ha caricato a testa bassa il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese,ottenendo solo ripetute scornate.

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Negli ultimi tempi la comunicazione della Lega ed in particolare del suo leader Salvini aveva stupito sia la base del partito che gli osservatori esterni, con i continui zig-zag e traccheggiamenti repentini, tanto che qualcuno aveva insinuato ad un consumo eccessivo di mojito. Ora si scopre che la campagnastupefacente” del leader maximo era dovuta ad altre sostanze e, soprattutto, ad altri soggetti.

La cosa diciamo “originale” è la tempistica della diffusione all’opinione pubblica della notizia dell’indagine in corso che riguarda Morisi: proprio nell’ultima settimana della campagna elettorale delle amministrative del 3 ottobre prossimo, dove Salvini rischia il definitivo consolidamento del sorpasso di Fratelli d’Italia ai danni della Lega annunciato da medie settimanali costanti dei sondaggi. Se così fosse e il risultato di Salvini nelle urne fosse ben al di sotto delle aspettative, la base nordista della Lega, mai sopita, è pronta a presentare il conto al segretario, reclamando il ritorno alle origini dopo l’esperienza non brillante del partito nazionale. Secondo molti, sia militanti che amministratori locali, meglio essere una Lega Nord molto forte nei feudi nordisti (come quel Veneto che ha incoronato il terzo mandato di Luca Zaia con oltre il 75% dei consensi) piuttosto che deboluccia sul piano nazionale. Una forzache darebbe alla Lega Nord una più decisa capacità di interdizione alle forze neocentraliste e antiautonomiste tipiche del Pd, M5set similia.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.Morisi

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