“Habemus super green pass”: così il premier Mario Draghi all’annuncio di avere rafforzato i vincoli per coloro che non si sottopongono alla vaccinazione contro il Covid-19 al fine di spingerli definitivamente ad offrire anche loro il braccio all’iniezione di Stato. Il provvedimento entra in vigore il prossimo 6 dicembre e sarà valido fino al 16 gennaio 2022, salvo probabili ulteriori proroghe sulla base dell’andamento della pandemia, che nelle ultime settimane ha dato sostanziali segnali di recrudescenza.
Il governo Draghi ha dato un sostanziale giro di vite alla fruizione dei servizi pubblici, obbligando l’esibizione del green pass ordinario anche per l’accesso al trasporto pubblico locale, alberghi, spogliatoi e attività sportive.
Le cose si complicano per la fruizione di spettacoli, eventi sportivi, ristoranti e bar al chiuso, feste e discoteche e cerimonie pubbliche: l’accesso in “zona bianca” sarà concesso solo a coloro che sono in possesso del super green pass, che sarà erogato solo a chi si è sottoposto alla vaccinazione. Ulteriori restrizioni a carico di chi non ha il super green pass sono previste per le “zone arancio” e “zone rosse”.
Interessante notare come il governo Draghi abbia esteso l’obbligo di vaccinazione ad altre categorie del pubblico impiego, come personale amministrativo, della sanità e della scuola, militari, operatori delle forze di polizia e soccorso pubblico che scatta dal 15 dicembre.
Infine, si amplia l’utilizzo della mascherina in tutte le zone eccetto nelle “bianche” dove all’aperto è facoltativa, quando forse sarebbe stato opportuno renderla obbligatoria anche per prevenzione nei confronti dell’influenza, visto che dopo l’assenza nel 2020 – quando le mascherine erano obbligatorie ovunque – quest’anno sta tornando in forme particolarmente virulente, patologia che agli esordi è difficilmente distinguibile dai sintomi del Covid-19.
Il provvedimento è stato approvato all’unanimità da tutti i ministri, facendo rientrare le tensioni tra le varie forze politiche, specie quelle del centro destra da sempre scettiche sull’obbligo del green pass. In questo contesto, interessante notare come la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, abbia tenuto la barra dritta sulla contrarietà al provvedimento, mentre quello della Lega, Matteo Salvini, ha fatto una serie di strambate, passando dal “No” al “Ni” ed infine al “Sì” perfino al super green pass anche sotto la spinta dei suoi amministratori regionali, già in allarme sulle conseguenze dell’entrare in “zona gialla” o “zona arancio” da parte delle singole regioni, con Friuli Venezia Giulia, Veneto e Alto Adige in predicato di diventare “gialle” già nella settimana prossima.
Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.
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