Caro ministro Renato Brunetta ma che fa? Butta all’aria anni di solenni dichiarazioni relative alla razionalizzazione della spesa pubblica, alla riqualificazione della pubblica amministrazione? Sembrerebbe di sì quando la si sente gioire dinanzi all’annuncio di 24.000 nuove assunzioni a termine nel comparto pubblico per fronteggiare la gestione del Piano nazionale di ripartenza e resilienza (Pnrr) ed accelerare la giustizia italiana.
A pensare male si fa peccato, ma quasi certamente ci si azzecca. Andreotti dixit. E a guardare ai fatti, quanto successo con gli inutili 2.400 navigator assunti dall’Anpal guidata da un altro illustre trombato come Mimmo Parisi (da par suo nominato dall’ex ministro al lavoro, il grillino Luigi Di Maio), con contratto a termine per trovare un posto di lavoro ai percettori del reddito di cittadinanza c’è il rischio che il termine non si verifichi mai. Nel decreto “Sostegni” Uno, la scadenza al 30 aprile 2021 del contratto dei navigatorè stata prorogata al 31 dicembre 2021. E vuoi che sotto Natale o nel “milleproroghe” di fine d’anno non si trovi un nuovo codicillo per spostare più oltre la scadenza del loro contratto a termine? Non sia mai!
Di fatto, prima di mettere mano a nuove assunzioni a termine che a termine non saranno, Brunetta avrebbe fatto bene a tirare fuori dal suo cassetto anni di intemerate contro gli sprechi della pubblica amministrazione. Sarebbe stato bello – oltre che utile per l’efficienza e per i costi a carico di tutti i contribuenti – affondare la sega nelle ampie sacche d’inefficienza della pubblica amministrazione, recuperandoqualità, rapidità e costi. Per farlo, se proprio aveva bisogno di una mano, poteva rivolgersi a quelle migliaia di liberi professionisti che dalla crisi del Covid-19 e dei vari blocchi alle attività hanno visto i loro fatturati azzerati, assegnando loro consulenze – queste sì a termine – pagandole a prezzo di mercato. Così facendo, avrebbe evitato di caricare di una spesa a termine che a termine non sarà e pure trovato professionalità già strutturate e formate.
Di fatto, con i nuovi 24.000 contrattisti a termine per il Pnrr avallati dal ministro Brunetta si assisterà con quanto è accaduto con i 100.000 precari della scuola che, di proroga in proroga, sono finiti tutti per essere regolarizzati con scivoli e procedure diverse da quelle del concorso pubblico aperto a tutti gli aventi titolo.
Davvero un inizio poco bello, che fa presagire al brutto entro poco tempo.
Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.
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