Un nipote di un emigrante trentino tenta la scalata alla Casa Bianca

0
607

Rick Santorum ha stupito tutti con l’affermazione alla prima sfida elettorale tra repubblicani in Iowa per scegliere il prossimo candidato alla presidenza degli Stati Uniti

“Parto con l’Italia nel cuore. E’ un sogno che potrebbe diventare realtà. Sono sempre stato orgoglioso delle mie origini italiane, a maggior ragione lo sono oggi”. E’ raggiante Rick Santorum, la sorpresa scaturita dalla campagna elettorale repubblicana dell’Iowa, risultato secondo distanziato da appena 8 voti dal vincitore e gran favorito Mitt Romney, che per la campagna per la “nomination” repubblicana può vantare un budget ben più elevato di quello dell’aspirante italoamericano.

Il risultato eclatante di Santorum si deve al fatto che lui è stato l’unico ad aver coperto il suo arrivo in Iowa, questa estate assieme ai suoi sette figli. E ha ragione. Per mesi, questo ex senatore della Pennsylvania, 53 anni, avvocato cattolicissimo e ultra-tradizionalista, paladino anti-gay e anti-aborto, è stato considerato una comparsa nella lotta tra repubblicani, di fatto ignorato dai grandi media. Ma negli ultimi giorni è avvenuta la svolta, con il suo consenso cresciuto a vista d’occhio. In extremis ha ricevuto l’endorsement di Rupert Murdoch, il magnate della stampa, e di Sarah Palin, ex candidata vicepresidente Usa. E ieri notte ha sfiorato la vetta. Solo otto voti lo hanno separato dal vincitore, il moderato Mitt Romney. Una sorta di Davide contro Golia, se si pensa che Romney ha speso 113 dollari a voto, e lui solo 1,65. Così, in questo ‘day after’, mentre a destra Michele Bachmann gli apre spazi elettorali lasciando la corsa, è lui l’uomo del giorno. E’ c’e’ chi spera che questo nipote di un emigrante antifascista nato a Riva del Garda, possa diventare l’Obama del Grand Old Party. E ieri sera è stato letteralmente travolto dall’entusiasmo dei suoi fan. Santorum conferma la sua vicinanza verso il Paese che ha dato i natali a suo nonno: “so che con me alla Casa Bianca può arrivare il primo presidente con sangue italiano. Una cosa che mi riempie d’orgoglio”.
Aprendo il suo comizio di ringraziamento in diretta su tutte le reti tv, ha ricordato suo nonno: “le sue enormi mani mi hanno regalato la liberta”, ha scandito commosso l’ex senatore. E’ la storia di un immigrante come tantissimi, quasi analfabeta, nato in Trentino, che nel 1925 ha lasciato l’Italia. Non gli piaceva Benito Mussolini. Voleva scappare dal fascismo per cercar fortuna in America. E’ sbarcato in Pennsylvania. Qui ha avuto tre figli e ora un suo nipote corre per la Casa Bianca. Una classica storia di successo all’americana che potrebbe avere un incredibile finale impensabile. “Mio nonno, appena arrivato, lavorava nell’industria automobilistica, ma durante la depressione perse il posto. Poi trovò lavoro nelle miniere della Pennsylvania occidentale e la sua famiglia lo raggiunse dall’Italia”, ha raccontato Santorum, ricordando come la sua famiglia iniziò a salire la scala sociale del famoso sogno americano: “dopo diversi anni nelle miniere, la mia famiglia si trasferisce nel quartiere bene di Tyler Hill. Mio padre, Aldo, frequenta la High school locale e, appena diplomato, nel 1942 si arruola nell’Army Air Corp e parte per la guerra nel Pacifico”. Tornato in patria alla fine del conflitto, il giovane italiano sfrutta l’occasione offerta dal GI Bill, la legge che copre le spese universitarie per i reduci: si laurea in psicologia al St. Francis College di Loretto, si specializza alla Catholic University di Washington e prende il dottorato in psichiatria all’università di Ottawa. Poi va a lavorare alla Veteran Administration dove incontra Catherine Dughi, anche lei di origine italiana, che diventa la moglie e la madre dei suoi tre figli. “Lui era il cuoco della famiglia, la domenica cucinava sempre la pasta al sugo, allora non mi piaceva ma ora mi trovo a cucinarla per i miei figli”, rievoca Rick Santorum uno dei quadretti da famiglia italiana ricordando lo scorso dicembre, quando è morto il padre a 88 anni che intanto si era ritirato in pensione in Florida.

Intanto, l’entusiasmo è scoppiato a Riva del Garda, in Trentino, luogo di partenza del nonno dell’aspirante presidente degli Stati Uniti. L’ex senatore ha mantenuto una certa frequentazione con Riva del Garda, dove negli ultimi anni è tornato almeno tre volte per visitare i parenti che qui vivono numerosi e che seguono con legittimo orgoglio questa storia di successo a stelle e strisce e che sperano che il prossimo novembre questa si possa tramutare in realtà scippando la presidenza ad un Obama che, dopo gli entusiasmi iniziali, non si è dimostrato all’altezza del suo compito.