Vigonza (Padova). È stata la commissione Tributaria Provinciale di Padova, presieduta dal giudice Giueppe De Rosa, ad accogliere il ricorso di SE.T.A. spa contro l’Agenzia delle Entrate che aveva riclassificato un serbatoio idrico.
Servizi Territorio e Ambiente SE.T.A. spa di Vigonaza è assistita dal dottore commercialista Mara Pilla, partner dello studio vicentino Difensori Tributari Associati – DTA.
SE.T.A spa ha impugnato l’avviso di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate di Padova aveva classificato un serbatoio idrico nel Comune di Fontaniva nella categoria “D”, opifici industriali, anziché nella categoria “E” immobili a destinazione particolare.
Secondo il Fisco il serbatoio idrico, i suoi quadri di controllo e la cabina elettrica sarebbero una struttura di tipo industriale “finalizzata alla trasformazione della materia prima, acqua, in prodotto derivato, acqua potabile”.
La Commissione Tributaria Provinciale di Padova, invece, ha accolto la tesi del difensore di SE.T.A spa secondo cui “l’immobile è impiegato esclusivamente per la gestione del servizio pubblico locale, servizio idrico integrato” e, per questa tipologia di immobili, “la Cassazione ha ritenuto idonea la categoria E9” in quanto si tratta di impianti di depurazione che non costituiscono parte di una azienda privata, ma sono “destinati ad una attività di pubblico interesse come la depurazione delle acque nere.”
Così il giudice tributario di primo grado, con sentenza pubblicata il 12 gennaio scorso, ha accolto il ricorso dando ragione a SE.T.A. spa, la società a partecipazione pubblica che svolge un servizio pubblico di erogazione del servizio idrico integrato, a favore degli abitanti dei 48 comuni soci dell’alta padovana.
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