È stato il Tribunale di Rovigo, presieduto dalla giudice Paola di Francesco, ad omologare con decreto pronunciato lo scorso 21 maggio la proposta e il piano di concordato liquidatorio di Sceve S.r.l. di Este. Advisor legale dell’operazione è lo studio SC&A con i partner avvocato Filippo Lo Presti e Valeria Cicero, gli advisor finanziari sono i commercialisti Renato Bogoni e Maurizio Castelli fondatori degli omonimi studi professionali, advisor industriale è Strategya con il partner Michele Piazza. L’attestatore del piano è il commercialista Marco Razzino partner Comlegis.
La proposta prevede il pagamento delle spese di procedura, l’integrale pagamento dei creditori privilegiati per circa 320 mila euro e la soddisfazione dei creditori chirografari, quasi 5,5 milioni di euro, in misura pari al 6% con possibilità di aumento fino al 12% a seconda del riconoscimento o meno del privilegio ai crediti garantiti del Mediocredito Centrale. Il verosimile soddisfacimento del credito chirografario riconosciuto dai commissari giudiziali, anche ipotizzando gli effetti negativi derivanti dal riconoscimento del privilegio dei finanziamenti garantiti da mediocredito centrale, sarà almeno del 3,28%.
Si tratta di un concordato omologato dopo l’introduzione della “nuova transazione fiscale” che prevede l’omologazione anche in assenza di assenso da parte del Fisco. In questo caso, infatti, l’Agenzia delle Entrate non si è espressa sui circa 330 mila euro di debiti tributari e previdenziali della società, aprendo la via all’omologazione raggiunta dopo la rinnovazione delle operazioni di voto disposta dal Tribunale per permettere l’applicazione della nuova normativa.
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