La Cassazione accoglie le ragioni del Fisco contro Carnelutti Auto

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È stata la quinta sezione civile della Suprema Corte, presieduta dal giudice Ernestino Luigi Bruschetta, ad accogliere il ricorso del Fisco in materia del regime i.v.a. “del margine”, contro l’ex rivendita friulana di autoveicoli Carnelutti Auto s.p.a., assistita dall’avvocato Mario Nussi, partner dello studio legale udinese Simeoni, Nussi, De Monte.

Una vicenda nata alla fine degli anni ‘90 quando l’Agenzia delle Entrate di Udine aveva contestato alla Carnelutti Auto l’indebita applicazione del regime del margine sulla compravendita di alcune autovetture dalla concessionaria Autogerma. Era stata la Commissione Tributaria Provinciale di Udine a rigettare il ricorso della rivendita di auto contro il Fisco “escludendo il recupero delle imposte dirette determinate in via presuntiva e ritenendo deducibili i costi, in quanto riconducibili ad attività illecita di altro soggetto, in assenza di prova del concorso della ricorrente.”

Una decisione ribaltata in secondo grado, quando la Commissione Tributaria Regionale del Friuli Venezia Giulia aveva dato ragione a Carnelutti Auto, sentenziando che le autovetture cedute dalla Autogerma erano “beni strumentali soggetti a detrazione e non merci.” e che sarebbe spettato al Fisco dare prova del contrario.

La Cassazione con ordinanza pubblicata lo scorso 19 aprile ha accolto le posizioni del Fisco, e cassato la sentenza con rinvio alla Commissione Tributaria del Friuli Venezia Giulia in diversa composizione.

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