Immobili di interesse storico – artistico: il MEF rende ragione ai Commercialisti veronesi

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Verona. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze conferma l’interpretazione normativa proposta dai Commercialisti veronesi: il Comune di Verona dovrà accordare ai proprietari di immobili di interesse storico – artistico la riduzione del 50% sulla determinazione della base imponibile TASI, come previsto per l’IMU.

Non era servita la via del dialogo intrapresa lo scorso ottobre dai Commercialisti veronesi con i funzionari del Comune di Verona, per vedere riconosciuta la corretta applicazione della normativa vigente sul calcolo della TASI relativa agli immobili di interesse storico – artistico. Così l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona, il 2 dicembre scorso, aveva presentato un interpello al Ministero dell’Economia delle Finanze, predisposto da Alberto Castagnetti consigliere con delega alla Commissione Imposte Dirette ed Indirette, per fare chiarezza sulla vicenda, e tutelare gli interessi dei propri clienti, e in generale di tutti i contribuenti, proprietari di immobili storico – artistici in Verona.

Ora il MEF, con una missiva sottoscritta da Paolo Puglisi, direttore della Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale, ha ribadito che: “ai fini delle determinazione della TASI vale la regola per cui la base imponibile è ridotta del 50 per cento per i fabbricati di interesse storico o artistico di cui all’articolo 10 del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42.”

“I commercialisti veronesi – Dichiara Alberto Mion presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona – hanno gratuitamente dato un servizio a tutti i contribuenti possessori di immobili storico-artistici che, da oggi, riteniamo siano in grado di pagare quanto dovuto con serenità. Questa vicenda dimostra, ancora una volta, che in Italia il contribuente è in balia dell’incertezza del diritto e delle interpretazioni dell’amministrazione. Non è pensabile, infatti, che un ufficio tributi comunale interpreti una norma, peraltro molto chiara, in senso difforme dal suo testo letterale, costringendo i contribuenti, tramite i propri consulenti, in questo caso i commercialisti dell’Ordine di Verona, a richiedere una interpretazione al Ministero per vedere correttamente applicato il regolamento del Comune. Anche in questo caso ci sono stati contribuenti che, per il timore di eventuali sanzioni, hanno versato un’imposta maggiore del dovuto ed ora sono costretti ad ulteriori adempimenti amministrativi, richiedendo il rimborso oppure la compensazione.”

“La prossima scadenza TASI del 16 giugno è alle porte – Osserva Alberto Castagnetti, Consigliere dell’Odcec di Verona e delegato alla Commissione Imposte Dirette ed Indirette – e ci auguriamo quindi che il Comune prenda atto dell’errore commesso, si adegui all’interpretazione del MEF e provveda il prima possibile a rettificare l’erronea interpretazione del regolamento divulgata tramite il proprio sito web. I proprietari di immobili di interesse storico – artistico che a dicembre 2014 hanno versato la TASI, calcolando gli importi sulla base imponibile senza riduzioni, potranno compensare la maggiore imposta versata con il versamento previsto il 16 giugno prossimo. Qualora in futuro venisse notificato al contribuente, da parte del Comune di Verona, un atto impositivo con relative sanzioni, lo stesso potrà sicuramente essere impugnato presso la Commissione Tributaria Provinciale di Verona.”

La vicenda prese le mosse i primi giorni dell’ottobre scorso quando i Commercialisti veronesi segnalarono al Comune l’incongruenza tra l’articolo 5 del regolamento IUC adottato dal Comune di Verona il 25 giugno 2014 con delibera numero 33, e le indicazioni presenti sul sito del Comune che alla voce “come si calcola la base imponibile” precisano che per gli immobili di interesse storico-artistico il regolamento IUC prevede che non si applichi per il pagamento della TASI l’abbattimento del 50% sulla base imponibile già previsto per l’IMU.

Contrariamente a quanto scritto sul sito web del Comune di Verona, secondo l’articolo 5 del regolamento del Comune, la base imponibile per la determinazione della TASI è quella già prevista per la determinazione dell’IMU, secondo cui è previsto dalla legge, e confermato dal successivo articolo 8 del regolamento IUC del Comune, un abbattimento del 50% nella determinazione della base imponibile per gli immobili di interesse storico ed artistico. Già nel mese di giugno 2014, prima dell’approvazione del regolamento del Comune, lo stesso MEF aveva precisato che la base imponibile della TASI è la medesima dell’IMU e che conseguentemente vadano applicate tutte le disposizioni relative, comprese quelle attinenti agli immobili di interesse storico ed artistico che ne prevedono la riduzione della metà.