É stata la quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta dal giudice Francesco Caringella, con sentenza depositata il 22 agosto, a riconoscere le ragioni di Marmolada Srl contro la Provincia Autonoma di Trento (P.A.T.) e il Comune di Canazei, nonché nei confronti della Regione Veneto e del Comune di Rocca Pietore, per la realizzazione dell’impianto di risalita Sass del Mul – Serauta. I giudici di palazzo Spada hanno accolto il ricorso proposto dalla società Marmolada s.r.l., assistita dall’avvocato Guido Barzazi name partner dello studio legale Barzazi di Venezia, annullando tutti gli atti impugnati contro il diniego alla realizzazione della nuova cabinovia Sass del Mul – Serauta sul ghiacciaio della Marmolada.
La vicenda risale all’anno 2007 quando Marmolada s.r.l. – già titolare della concessione di linea relativa alla sciovia “Sass del Mul” in Comune di Rocca Pietore per il periodo 1999-2009, e della concessione sul demanio idrico provinciale, rilasciata dalla Provincia Autonoma di Trento, per le aree sulle quali si trovano gli impianti di risalita insistenti sui ghiacciai e le relative piste – aveva chiesto alla Provincia autonoma di Trento la modifica della concessione per la realizzazione di un impianto funiviario “a va e vieni” denominato “Sass del Mul – Serauta”, di cui la stazione a valle dell’impianto in progetto si trova in territorio della regione Trentino, mentre la stazione a monte si trova in territorio della Regione Veneto. La stessa Regione Veneto, nel 2013, aveva riconosciuto un finanziamento tramite contributo a fondo perduto di 3 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, a fronte di una spesa preventivata di circa 5 milioni e mezzo di euro.
Nel 2015 la Provincia Autonoma di Trento aveva adottato il “Programma degli interventi di manutenzione e razionalizzazione degli impianti e delle strutture esistenti, legati alla pratica dello sci e degli interventi di valorizzazione ambientale e culturale, anche a fini turistici” (il c.d. Programma per la Marmolada), che prevedeva, fra gli impianti esistenti da rinnovare, anche l’impianto “Sass del Mul”. Per la realizzazione del Programma Marmolada però, la Provincia Autonoma di Trento, aveva previsto un ulteriore passaggio burocratico: la sottoscrizione di un Accordo di Programma tra la Provincia stessa e la Regione del Veneto, volto a definire impegni reciproci e a condividere eventuali esigenze modificative del programma.
Nel 2017, dato che la Provincia Autonoma di Trento non provvedeva sulla domanda di concessione di linea relativa all’impianto presentata da Marmolada srl, questa aveva presentato ricorso al Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento contro il silenzio-inadempimento dell’Amministrazione Trentina. I giudici tridentini avevano dichiarato la sussistenza dell’obbligo della Provincia di Trento di provvedere sull’istanza, così la Provincia Autonoma, dopo la conferenza dei servizi con gli enti del territorio coinvolti, aveva respinto l’accoglimento dell’istanza, dichiarando la “non compatibilità dell’impianto in progetto con i vigenti strumenti urbanistici, provinciale e comunale”.
Il diniego è stato impugnato innanzi al TRGA di Trento che, con sentenza del 2018, aveva respinto il ricorso della società Marmolada. Una decisione impugnata innanzi al Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso annullando il diniego della Provincia Autonoma di Trento, ed evidenziando che non era necessario l’accordo di programma fra PAT e Regione Veneto per il rilascio della concessione di linea, che il “Programma Marmolada” è vincolante indipendentemente dall’accordo con la Regione Veneto, che l’impianto Sass del Mul – Fedaia dispone della compatibilità urbanistica prevista, che l’impianto era immediatamente realizzabile e la sua realizzazione non era preclusiva di un più ampio coordinamento successivo tra le Amministrazioni. Così, i giudici di Palazzo Spada, con sentenza pubblicata lo scorso 22 agosto hanno riconosciuto le ragioni di Marmolada srl dando il via libera alla realizzazione del nuovo impianto Sass del Mul.
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