Venezia. È stata la sesta sezione civile della Suprema Corte, presieduta dal giudice Massimo Dogliotti, ad accogliere con ricorso presentato da CCC – Costruzioni Cantieri Cemento s.p.a. contro la sentenza della Corte di Appello di Venezia che aveva condannato l’impresa di costruzioni al risarcimento del danno a favore di Ire Istituzioni di Ricovero e di Educazione, per alcuni lavori svolti su incarico del Comune di Venezia.
CCC Costruzioni Cantieri Cemento è assistita dagli avvocati Barbara Rabacchin e Marco Salmazo dello studio legale Rabacchin&Salmazo in Padova, con l’avvocato romano Alessandro Pazzaglia.
Ire Istituzioni di Ricovero e di Educazione, è assistita dall’avvocato Giuseppe Sacco dello studio legale Saccolaw in Venezia, con l’avvocato romano Alessandro Limatola.
La vicenda risale al 2004 quando il Tribunale di Venezia aveva condannato la CCC Costruzioni al risarcimento del danno di oltre 100 mila euro, oltre al pagamento delle spese processuali, ad IRE, Eugenia Venturini e Luciano Morsego, in qualità di proprietari di un fabbricato che aveva subito un cedimento strutturale a causa di alcuni lavori eseguiti in un fabbricato attiguo per conto del Comune di Venezia.
Nel 2012 la Corte di Appello di Venezia aveva confermato la sentenza di primo grado.
Ora la Suprema Corte, con ordinanza pubblicata il 12 gennaio scorso, ha accolto il ricorso di CCC Costruzioni – sulla base del fatto che il giudice veneziano non aveva ammesso una consulenza tecnica di parte, né alcune perizie di accertamento preventivo, considerati atti difensivi anche se aventi natura tecnica – cassato la sentenza di secondo grado e rinviato alla Corte di Appello di Venezia per una nuova pronuncia.
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