Padova. Trecento commercialisti da tutto il Triveneto hanno partecipato oggi al convegno “Industria 4.0 e Professione: i Commercialisti nella Quarta Rivoluzione Industriale” organizzato dal periodico “Il Commercialista Veneto” in collaborazione con l’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie presso Villa Borromeo di Rubano (PD). L’incontro rappresenta l’appuntamento conclusivo delle “Giornate del Triveneto”, il percorso formativo che l’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie propone annualmente.
Al centro dell’incontro le opportunità per imprese e professionisti messe in campo con il Piano Industria 4.0 analizzate attraverso le voci di rappresentanti del mondo accademico, istituzionale, dell’industria e dell’innovazione e attraverso la presentazione di due case history aziendali – la Meccanostampi srl di Belluno e la Meccanica Cainelli srl di Rovereto – che rappresentano due esempi di successo di Industria 4.0.
Tra i relatori Massimo Miani, Presidente Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Stefano Miotto, Direttore Confindustria Veneto SIAV, Gianluca Toschi, Segretario alla Ricerca di Fondazione Nordest, e Roberto Santolamazza, Direttore di t2i trasferimento tecnologico e innovazione.
I risultati dell’Opinion Panel realizzato da Fondazione Nord Est e presentato durante l’incontro fotografano la situazione di Industria 4.0 a Nordest mostrando che quasi la metà delle imprese del Nord Est (46,3%) ha usufruito degli incentivi previsti dal piano “Industria 4.0” o intende farlo entro la scadenza.
Tra le misure più utilizzate l’iperammortamento scelto dal 72,1% delle aziende (che sale al 79,6% in caso di aziende con 50 e più addetti), ma anche la “nuova Sabatini” per la facilitazione del credito all’innovazione (46%) e del credito d’imposta in ricerca e sviluppo (38%). Gli investimenti hanno riguardato in particolare i robot (35,3%), le stampanti 3D (26,6%) e la simulazione tra macchine interconnesse (22,7%).
Si tratta di numeri che sottolineano come le imprese nordestine stanno ricominciando ad investire per innovare i propri processi produttivi. Ma gli incentivi fiscali da soli non bastano a far comprendere fino in fondo la forte portata innovativa per l’industria italiana della Quarta Rivoluzione Industriale. Industria 4.0 è infatti una sfida culturale che significa un cambio di paradigma che coinvolge tecnologie, processi produttivi, modelli di business, lo sviluppo di nuove competenze e la capacità di creare sinergie.
«Quella relativa all’industria 4.0 – ha dichiarato Massimo Miani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili – è una sfida che la nostra categoria deve assolutamente raccogliere. Non si tratta di limitarsi al pur fondamentale supporto agli imprenditori nella scelta e nell’utilizzo delle diverse misure di sostegno agli investimenti oggi in campo. In questo passaggio storico per il nostro tessuto imprenditoriale, dovremo essere capaci di far valere anche le nostre competenze in termini di consulenza strategica alle aziende. Le imprese italiane devono colmare lo storico ritardo accumulato in questo ambito rispetto ad altre economie avanzate. I commercialisti possono essere protagonisti del passaggio del nostro tessuto produttivo da un sistema prevalentemente basato sulla manifattura ad uno che si avvalga finalmente dell’utilizzo di macchine intelligenti, big data e internet delle cose».
«Industria 4.0 rappresenta la possibilità di creare un nuovo modello di sviluppo, anche per il Nordest – ha continuato Fabio Marchetto, Presidente dell’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie – Gli incentivi fiscali messi in campo dal Piano rappresentano una grossa opportunità per le imprese e ci auguriamo possano diventare misure strutturali e veri strumenti di politica economica per la crescita del paese. Tuttavia è necessario superare la logica del semplice beneficio economico per fare quel salto di qualità verso un nuovo modello di sviluppo di cui i professionisti, che rappresentano il tessuto connettivo del paese, posso diventare fautori. Per farlo e diventare protagonisti della “rivoluzione 4.0” i professionisti sono chiamati a un salto di qualità che significa fare sinergia, creare alleanze, individuare nuovi modelli organizzativi all’interno degli studi, in grado di valorizzare le specializzazioni e di mettere competenze e professionalità trasversali a servizio dei clienti, per accompagnare le imprese e il territorio nel loro percorso di innovazione, verso un nuovo modello di sviluppo.»
«Accanto ad una Industria 4.0 è necessario per le imprese poter fare affidamento su un Commercialista 4.0 – ha concluso Filippo Carlin, direttore de “Il Commercialista Veneto” – La nostra professione è ancora troppo legata all’attività tradizionale di consulenza fiscale e tributaria e, in un cambio di prospettiva così rivoluzionario, come quello introdotto da Industria 4.0, dovrà necessariamente evolversi verso un approccio consulenziale e specialistico in cui il commercialista sarà sempre di più un consulente globale d’impresa. Anche i professionisti sono chiamati a sviluppare competenze 4.0 che significano maggiore specializzazione e intraprendere un percorso che ci vedrà pronti, dal punto di vista qualitativo e organizzativo, a rispondere alle esigenze di un tessuto imprenditoriale e produttivo per cui l’innovazione di prodotti e processi è un passo imprescindibile.»