Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale vince innanzi al TAR Friuli

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Nel procedimento, l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale è affiancata dall’avvocato Luca De Pauli dello Studio Ponti & Partners.

L’avv. Luca De Pauli ha assistito l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale in un ricorso avanti al TAR del Friuli Venezia Giulia, proposto da un prosciuttificio di San Daniele contro un provvedimento della ASUFC conseguentemente a fatti emersi nel corso di un procedimento penale, nel quale la Procura di Udine aveva contestato il reato di frode in commercio, nella forma aggravata che riguarda i prodotti tutelati dal marchio Dop, ai legali rappresentanti dell’impresa.

Le indagini risalgono al periodo tra il 2021 e il 2022 quando, a seguito degli accertamenti da parte dei Nas, la Procura aveva contestato all’azienda sandanielese di avere effettuato, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2021 nei propri stabilimenti di San Daniele e Ampezzo, trattamenti antiparassitari proibiti sulle cosce in stagionatura, a rischio di infestazione da acari ed insetti.

All’esito dei campionamenti eseguiti dai Nas e dei pareri dell’Istituto superiore della Sanità, coinvolto per la assoluta novità della questione, l’Azienda sanitaria, non potendo escludere con certezza la presenza di rischi per la salute dei consumatori aveva disposto che i prosciutti appartenenti a lotti risultati positivi agli antiparassitari nelle parti edibili fossero considerati inadatti al consumo umano; che i lotti in cui fosse stata riscontrata la presenza di sostanze chimiche nella parte superficiale fossero sottoposti a idonea pulizia eliminando cotenna e grasso di rivestimento; che infine fosse effettuato un piano di analisi in autocontrollo in riferimento a tutti i lotti residui.

Al fine di ottenere l’annullamento di tali provvedimenti, compresi quelli relativi al blocco della commercializzazione di migliaia di cosce Dop, l’azienda interessata aveva adito il TAR di Trieste contro l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, chiedendo altresì un risarcimento del danno alla stessa, quantificandolo nella complessiva somma di 1,5 milioni di euro.

In base alla ricostruzione dei fatti, oggetto di approfondimento anche nel corso della discussione, i giudici del TAR hanno evidenziato la piena coerenza delle conclusioni cui era pervenuta la commissione tecnica appositamente nominata da ASUFC, poste alla base dell’atto impugnato, in applicazione del principio di precauzione di matrice comunitaria e hanno respinto il ricorso, condannando la ricorrente alle spese.

La pronuncia del TAR FVG è particolarmente significativa per l’assenza di precedenti specifici, relativamente a trattamenti con antiparassitari su prosciutti in stagionatura e destinati al consumo umano.

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