La sanità dell’Emilia Romagna conquista l’onore della cronaca per due prime mondiali, una dedicata alla chirurgia protesica e l’altra al trattamento con radiazioni per la cura di tumori cutanei.
L’ospedale Rizzoli di Bologna ha realizzato il primo trapianto di caviglia con un elemento biocompatibile artificiale realizzato con stampa 3D su misura del paziente lombardo di 57 anni. Si è trattato del primo intervento al mondo di questo tipo, eseguito nell’ottobre dello scorso anno che, dopo qualche mese, si dimostra pienamente riuscito.
«I pazienti in attesa di questo tipo di intervento sono già una ventina e sono tutti già stati sottoposti ad esami per l’applicazione di questi impianti realizzati con la stampa 3D. Essendo una risposta clinica molto innovativa, ci aspettiamo una richiesta molto elevata» ha detto Cesare Faldini, direttore Clinica ortopedica e Traumatologica dell’ospedale Rizzoli di Bologna, sottolineando che verrà seguito da altri: «il prossimo, di questo tipo sarà eseguito entro gennaio. In un anno stimiamo di potere intervenire su una ventina di pazienti. Siamo partiti dai casi peggiori, senza soluzioni. Dopo l’operazione, durata circa un’ora, il primo paziente in 4 settimane è tornato in piedi e per lui è stato programmato uno schema riabilitativo».
La sanità dell’Emilia Romagna emerge anche nella cura dei tumori cutanei. Sono stati pubblicati i risultati della prima sperimentazione clinica al mondo con radiazioni Alfa su pazienti affetti da tumori squamocellulari della cute e del distretto testa-collo, alla quale ha partecipato, per l’Italia, l’Irst l’Istituto Tumori della Romagna di Meldola, nel Forlivese, in collaborazione con Alpha Tau Medical Ltd, società israeliana specializzata nello sviluppo di dispositivi medici.
I risultati sono stati resi pubblici sull’“International Journal of Radiation Oncology, Biology and Physics”, la rivista ufficiale dell’American Society for Radiation Oncology e hanno confermato quanto atteso dallo studio: in particolare, gli obiettivi miravano a stabilire la fattibilità, la sicurezza e l’efficacia della terapia “Alpha Dart-Diffusing-Aplha-mitters Radiation Therapy” nei pazienti affetti da queste patologie.
Sono state 28 le persone che hanno ricevuto il trattamento: non hanno riscontrato tossicità gravi ma solo di lieve o moderata entità che si è risolta in 3-5 settimane, confermando, così, la sicurezza della terapia sull’uomo. Per quanto riguarda l’efficacia, tutti i pazienti trattati hanno risposto positivamente alla terapia, raggiungendo nel 78,6% dei casi un tasso di risposta tumorale completa anche in pazienti che erano già stati sottoposti precedentemente a radioterapia o altri tipi di trattamento.
Lo studio clinico, iniziato due anni fa e attualmente concluso, è stato coordinato per l’Italia da Salvatore Roberto Bellia, oncologo radioterapista Irst.
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