Gli italiani mangiano poca frutta, verdura e legumi

I risultati dell'indagine sui consumi alimentari presentata dal Crea.

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Gli italiani mangiano poca frutta, verdura e legumi. Sono questi gli alimenti diventati veri e propri “sorvegliati speciali” per una corretta nutrizione della popolazione. Il dato è evidenziato dall’Indagine sui consumi alimentari realizzata dal Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, e sono stati pubblicati nel “Comprehensive European Food Consumption Database”, fonte europea dei dati di consumo, sviluppata dall’Efsa e saranno inseriti anche nel Global Individual Food consumption data Tool (GIFT) della FAO e nel Global Dietary Data (GDD) dell’OMS.

«Alcuni alimenti continuano a essere consumati troppo poco: frutta, verdura e legumi, veri e propri “sorvegliati speciali” che i ricercatori devono monitorare nel tempo – ribadisce Emanuele Marconi, direttore del Crea Alimenti e nutrizione -. In particolare, la quantità media di frutta consumata ogni giorno è 166 g/die, di verduraè 147 g/die e di legumi è 9 g/die, inferiore rispetto ai dati rilevati nell’indagine precedente Inran-Scai 2005-2006. L’apporto energetico medio della popolazione dai 3 ai 74 anni è di 1.933 kcal/die derivanti per il 15% da proteine (5% di origine vegetale e 10% di origine animale), per il 42% da carboidrati e per il 34% dai grassi. Ne consegue che l’aderenza alle nostre Linee guida resta ancora un obiettivo da raggiungere».

Nell’ultimo report, riferito agli anni 2017-2020, è stato osservato che il consumo medio giornaliero di latte e derivati, di pesce, nonché di frutta, è simile tra bambini e adolescenti e che il consumo medio di carne dei bambini è paragonabile a quello degli anziani, ossia è significativamente inferiore rispetto a quello delle altre classi di età. Riguardo agli altri gruppi alimentari, quali dolciumi e sostituti, uova e legumi, non sono state riscontrate differenze degne di nota nelle diverse fasce di età.

Il Crea, con il suo centro di ricerca Alimenti e Nutrizione realizza da 40 anni a cadenza decennale indagini nazionali sui consumi alimentari che consentono di quantificare il consumo giornaliero di tutti gli alimenti e le bevande assunte dal singolo individuo. I dati elaborati su quanto gli italiani mangiano vengono utilizzati per la formulazione delle “Linee guida” per una sana alimentazione italiana e dei Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la Popolazione Italiana (LARN).

Come spiegato nel rapporto, i gruppi alimentari che caratterizzano maggiormente la dieta giornaliera variano a seconda dell’età: nei bambini il gruppo latte e derivati riscontra un consumo medio maggiore, pari a 219 g/die, seguito dai cereali e derivati (182 g/die) e dalla frutta (139 g/die). Gli adolescenti registrano, invece, un consumo di cereali decisamente maggiore rispetto alle altre classi di età (267 g/die), seguito da latte e derivati e dalla frutta.

Per gli adulti la dieta giornaliera è caratterizzata maggiormente dal gruppo dei cereali e derivati (239 g/die), seguito da verdura e ortaggi (213 g/die) e dalla frutta (194 g/die). Infine, gli anziani riportano un apporto di gran lunga maggiore di frutta (310 g/die) rispetto alle altre classi di età (117 g/die in più rispetto agli adulti), seguito dalla verdura (241 g/die) e dai cereali (219 g/die).

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