Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza con cui si sancisce il passaggio per Marche, Liguria, Veneto e Trentino in “zona gialla” a partire da lunedì 20 dicembre. L’Emilia Romagna resta in “zona bianca” scongiurando il passaggio solamente grazie a uno dei tre parametri che si devono verificare contemporaneamente per far scattare il provvedimento anche se l’incidenza dei casi è salita a 292 ogni 100.000 abitanti (il limite è di 50), l’occupazione dei reparti di terapia intensiva è al 10% (limite raggiunto), mentre rimane al di sotto (11% contro il limite del 15%) l’occupazione dei posti letto Covid ordinari.
Il Veneto anticipa al fine settimana la “zona gialla”, con un’ordinanza di “principi e raccomandazioni” emanata dal presidente della regione Luca Zaia che sarà valido fino al 16 gennaio.
In Veneto il ritmo dei contagi è pesante e per Zaia «se siamo fortunati avremo il picco tra fine dicembre e la prima settimana di gennaio». La stretta locale prevede mascherina obbligatoria all’aperto da subito, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni e dei soggetti con patologie e disabilità. Per gli operatori sanitari e socio-sanitari, viene inoltre aumentata ogni 4 giorni la frequenza dei test per il controllo – finora era a 10 giorni – indipendentemente dallo stato di vaccinazione; lo stesso avviene al momento del ricovero e ogni 4 giorni per i degenti. Per gli ospiti delle case di riposo il controllo è all’ingresso e ogni 7 giorni.
Tra le altre disposizioni, l’obbligo per una sola persona di accompagnamento ai pazienti negli ospedali e per le visita in ospedali e Rsa. Sospese le visite alle case di riposo ai minori di 12 anni, e i rientri in famiglia degli ospiti. Nelle scuole, il testo ribadisce che in caso di un positivo in classe si attende l’esito del test, con quarantena.
Gli enti locali vengono infine invitati a prendere misure per evitare assembramenti nei luoghi pubblici. Invito al testin caso di feste, pranzi e cene nei nuclei familiari. «Sono “estranei” da un punto di vista epidemiologico – ha sottolineato Zaia – e consigliamo di fare un test rapido, che sarà anche contestato, ma è meglio che senza».
In Trentino, la Provincia ha rafforzato la prevenzione, prevedendo l’accesso a bar e ristoranti solo ai soggetti in possesso del super green pass, penalizzando così coloro che non sono vaccinati.
I contagi in Italia sono gli stessi di oltre un anno fa. Nelle ultime 24 ore si registra un nuovo picco di casi che non accenna a diminuire: sono 28.632 i nuovi positivi al Covid, un dato simile non si verificava dal 26 novembre 2020 (quando il numero delle vittime era stato di 822, a fronte delle 120 dell’ultimo bollettino).
Le conseguenze sono già evidenti nella nuova colorazione della mappa del Paese in vista del Natale, che vede la “zona arancio” all’orizzonte: subito dopo Natale, dal 27, anche Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna potrebbero finire in “zona gialla”. Tutte regioni che potrebbero finire in “zona arancio” per la fine dell’anno.
Se per il turismo invernale l’essere in “zona gialla” rispetto alla “bianca” cambia sostanzialmente poco, lo scenario di una “zona arancio” sarebbe decisamente più penalizzante, sia per l’accessibilità alle località e ai servizi che, soprattutto, per il timore di nuovi contagi tra le persone, disincentivando le partenze per le settimane bianche specie per i non vaccinati.
Appello alla prudenza arriva dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: «è bene, in vista delle vacanze natalizie, cercare di evitare grandi aggregazioni, mantenere comportamenti prudenti ed effettuare la dose di richiamo di vaccino per aumentare la nostra protezione».
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