Alzheimer Fest a Treviso per una malattia che in Veneto riguarda 66.000 persone

Lanzarin: «rete regionale per le demenze e festival nazionale a Treviso per vincere isolamento e disinformazione». 

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Alzheimer Fest
Presentazione dell'Alzheimer Fest: da sx Farina, Trabucchi, Lanzarin e Caldato.

Approda per la prima volta in Veneto la Alzheimer Fest, originale contenitore di eventi e manifestazioni che per tre giorni, dal 13 al 15 settembre, riunisce a Treviso, nel parco Sant’Artemio e nelle principali piazze della città, il mondo sociale e sanitario che ruota attorno al problema demenze, di cui quella di Alzheimer è forse la più nota e tenuta.

Sono circa 5.000 le persone attese nel capoluogo trevigiano per un ricchissimo programma di incontri, spettacoli, maratone ed esperienze creative all’insegna del motto “Di amore non siamo vecchi”. L’appuntamento dell’Alzheimer Fest, “inventato” da Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera che ha vissuto da vicino la malattia della madre, e da Marco Trabucchi, psicogetriatra e direttore del Gruppo di ricerca geriatrica di Brescia, è prima di tutto una esperienza di condivisione e di sensibilizzazione,

«All’approssimarsi della giornata mondiale dedicata all’Alzheimer (21 settembre), Treviso e il Veneto accendono i riflettori su questa grave emergenza sociale e sanitaria con un evento di festa e di creatività, che vuole mettere al centro le persone, e non la malattia, e creare un clima di attenzione e solidarietà capace di vincere pregiudizi e isolamento» premette l’assessore regionale alla sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, nel presentare a palazzo Balbi il contenitore e gli eventi, insieme a Luigi Caldato, presidente dell’Israa di Treviso, il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, il consigliere regionale Riccardo Barbisan e il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi.

Ad organizzare l’edizione veneta dell’Alzheimer Fest (le precedenti edizioni si sono svolte a Levico Terme e a Gavirate e il 21 settembre sarà ad Orvieto) sono l’Israa (Istituti per servizi di ricovero e assistenza anziani) e il comune di Treviso, con il patrocinio di provincia e regione, il supporto scientifico dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria.

Da venerdì 13 a domenica 15 settembre a Treviso sono un centinaio gli eventi in programma nel parco Sant’Artemio (un tempo sede manicomiale e ora restituito a nuova vita), in piazza dei Signori e in piazza San Parisio, tra incontri culturali, concerti e spettacoli, maratone letterarie e di poesia, laboratori d’arte e di cucina, mostre fotografiche e di bricolage, passeggiate guidate. Tra le presenze di rilievo lo psicogeriatra olandese Bere Miesen, che vent’anni fa ha inventato l’esperienza degli Alzheimer Cafè, il costituzionalista Valerio Onida, l’attore Ascanio Celestini, gli autori Flavio Pagano, Michela Marzano, Francesca Rigotti, Francesco Recami, Marco Cavallo. Il tutto all’insegna della festa e del coinvolgimento delle persone, dai malati ai caregiver, dai familiari ai volontari, dai medici “senza camice” agli operatori di assistenza dei centri di servizio e dei centri sollievo.

L’Alzheimer Fest metterà a disposizione un centro di sollievo, un luogo attrezzato dove le persone malate di Alzheimer potranno riposare assistite dai volontari dei centri sollievo regionali.

Le demenze in Italia colpiscono 1.200.000 persone, per oltre il 50% dei casi si tratta di Alzheimer, una patologia totalmente invalidante nota nei sintomi e nella sua evoluzione, ma per la quale non esistono cure definitive: c’è solo la possibilità di rallentarne il decorso attraverso la prevenzione, gli stili di vita ed esperiente socializzanti. I malati in Veneto sono circa 66.000, 14.000 in provincia di Treviso.

«Ma almeno il 20% dei malati di demenza sfugge alle statistiche e non afferisce ai servizi per vergogna o per disinformazione» fa notare il professor Trabucchi. Complessivamente , quindi, l’esperienza dell’Alzheimer coinvolge in Italia almeno 3 milioni di persone, tra malati e familiari e assistenti.

«L’Alzheimer Fest è un evento importante per il Veneto – sottolinea l’assessore Lanzarin – perché consente di fare il punto su quanto in questa regione si è fatto e si sta facendo per sostenere malati e famiglie: da oltre vent’anni il Veneto può vantare un centro avanzato di ricerca sulle  patologie dell’invecchiamento cerebrale (CRIC) e un rete di strutture residenziale semiresidenziali con posti ad alta protezione per i malati di demenze. Inoltre in ogni Ulss è attivo un centro di diagnosi e cura per il decadimento cognitivo. Ma il fiore all’occhiello è la rete dei 141 centri di sollievo, nati proprio nel Trevigiano per iniziativa di alcuni familiari e rapidamente diffusasi, con il sostegno della Regione, in tutto il territorio regionale. I centri di sollievo sono presenti in 242 comuni del Veneto, impegnano 1.500 volontari e 168 associazioni e hanno prestato, nell’ultimo anno, 11.700 giornate di assistenza. La mappa dei centri e di tutti i servizi ed esperienze attive in regione su questo tema è uno dei servizi offerti dalla nuova piattaforma web “Rete Demenze” (https://demenze.regione.veneto.it) creata per offrire a malati e famiglie informazioni, aiuti, consigli e indirizzi utili, mettere in rete le buone prassi e aiutare le persone a superare l’isolamento».

«L’Alzheimer è una malattia che più di altre chiede amore e tenerezza – è il messaggio finale degli “inventori” dell’Alzheimer Fest -. I malati sentono se sono trattati con amore e gli assistenti dei malati – spesso i familiari – hanno bisogno di non sentirsi soli. La medicina ci insegna che, più dei farmaci, sono le relazioni e l’amore a produrre salute e benessere».

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