CNA: «un salasso costato alle imprese 200 milioni di euro. Per i rifiuti pericolosi occorre una tracciabilità tutta nuova».
Gli effetti perversi sulle imprese causate dal Sistri, il sistema di tracciamento dei rifiuti pericolosi, non cessano di causare danni, con tanto di beffa.
Secondo la Cna, «il sistema è costato al sistema delle imprese 200 milioni di euro per pagare un servizio obsoleto, non funzionante, mai divenuto effettivamente operativo». Anzi, l’unica cosa che ha funzionato è stata la complicazione e la burocrazia che si è scaricata su imprese e consulenti, visto che gli adempimenti imposti in tantissimi casi non erano affrontabili direttamente all’interno delle aziende.
Per gli artigiani della Confederazione si prospetta anche per il 2018 un salasso con beffa: «la legge di Bilancio 2018 ha adottato una paradossale proroga a metà: ha sospeso l’operatività del sistema, ma ha lasciato in vita l’obbligo di iscrizione e il pagamento di un servizio ufficialmente non operativo. A questo punto auspichiamo che vengano superate in via definitiva le logiche fondamentalmente errate del Sistri e offerta alle imprese una tracciabilità tutta nuova e adeguate alle reali esigenze del Paese».