Previsioni governative di crescita del Pil sbagliate già nelle anticipazioni di aprile

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Matteo Renzi7
Matteo Renzi7La breve estate del Giglio fiorentino sembra essere già al termine, sommerso da una crescita che non arriva. Istat certifica la recessione del Belpaese. La Cgia prevede una mazzata fiscale in autunno

Il governo Renzi esce con le ossa rotte dall’ultimo responso dell’Istat quanto alla crescita economica del Paese appena diffuso: nel secondo trimestre 2014 è continuato il calo dell’economia per il secondo trimestre consecutivo, riportando l’Italia nel bel mezzo della recessione economica.

Non solo: l’Istat certifica anche che la tanto attesa estate del Giglio fiorentino rischia di tramutarsi in un inverno anticipato, visto che il Governo ha evitato di incidere con decisione nei tendenziali dell’economia nazionale già ad aprile, buttando al vento mesi preziosi per cercare d’invertire una china pericolosa che ora porta dritto verso l’ennesima batosta fiscale d’autunno. E se le tasse dovranno essere aumentate, il giovine (ex) Sindaco può dire addio ad ogni residua velleità di crescita dell’economia nazionale.

A certificare una situazione drammatica sovviene l’analisi condotta dall’Associazione artigiani di Mestre, che ha evidenziato negli ultimi anni il progressivo aumento di distanza tra la crescita effettiva del Pil italiano e le previsioni redatte dai vari governi in carica. Le ragioni di questo scostamento sempre più crescente – segnala l’Ufficio studi della Cgia – vanno ricercate, sia nelle difficoltà congiunturali legate alle forti turbolenze economico-finanziarie che rendono il quadro generale in costante evoluzione, sia nell’obbligo imposto dall’Unione europea di anticipare ad aprile le previsioni di crescita per l’anno in corso. «Dal 2007 al 2010 – fa notare Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – il Dpef veniva presentato tra giugno e settembre. Pertanto, i tecnici avevano maggiori livelli di certezza statistica che consentivano di avvicinarsi più puntualmente al dato reale di crescita di quell’anno. Dal 2011, invece, l’Ue ha obbligato il Governo in carica a presentare il Documento di Economia e Finanza ad aprile. Questa anticipazione ha reso il lavoro dei tecnici molto più arduo, con il risultato che la forbice si è allargata e gli obiettivi di bilancio sono stati raggiunti solo attraverso manovre correttive redatte in autunno. In sostanza, solo con i dati di crescita del Pil del secondo trimestre dell’anno, che vengono presentati a inizio agosto, si può abbozzare con maggiore precisione la crescita effettiva che, ultimamente, è risultata sovrastimata rispetto al dato reale. Peccato che con le eventuali manovre correttive da realizzare nell’ultima parte dell’anno non possono essere adottate delle misure di contenimento della spesa, ma solo di aumento delle imposte».

Già, aumento delle imposte. Aumento che non sarà una passeggiata e che andrà a sommarsi agli altri aumenti che attendono i contribuenti al rientro delle ferie (per quei pochi che quest’anno hanno potuto andarci, vuoi per il maltempo, vuoi per la sempre minore disponibilità di soldi da spendere), ad iniziare dalla stangata sulla casa con la seconda rata della Tasi e dell’Imu. Più che continuare a sognare su effimeri risultati politici frutto di un’evidente compravendita di consenso, Renzi farebbe meglio a tuffarsi H24 nel riassetto del bilancio dello Stato, vendendo bene il patrimonio pubblico oggi sottoutilizzato e tagliando le centinaia di miliardi di euro di spesa improduttiva che tarpa le ali allo sviluppo, liberando così risorse per gli investimenti e per una forte riduzione dell’imposizione fiscale, ad iniziare dalle aziende e dalle partite Iva, per creare le condizioni di competitività per richiamare investimenti e voglia di fare senza subire le quotidiane vessazioni (e costi impropri) della burocrazia e l’esproprio di un fisco giunto a livelli di rapina.


Documento                    Data di

di                             presentazione

Finanza

Pubblica                      

contenente            

la previsione

di crescita

Anno

PIL reale previsione crescita

PIL reale crescita effettiva

Scostamento della crescita effettiva rispetto alla previsione

DPEF 2008 – 2011

28/06/2007

2007

+2,0

+1,7

-0,3

DPEF 2009 – 2013

18/06/2008

2008

+0,5

-1,2

-1,7

DPEF 2010 – 2013

15/07/2009

2009

-5,2

-5,5

-0,3

DFP 2011 – 2013

29/09/2010

2010

+1,2

+1,7

+0,5

DEF 2011

13/04/2011

2011

+1,1

+0,4

-0,7

DEF 2012

18/04/2012

2012

-1,2

-2,4

-1,2

DEF 2013

10/04/2013

2013

-1,3

-1,9

-0,6

DEF 2014

08/04/2014

2014

+0,8

-0,3 (*)

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze

e Istat

DPEF = Documento di Programmazione Economico Finanziaria

DFP = Decisione di Finanza Pubblica

DEF = Documento di Economia e Finanza

(*) stima della crescita del Pil nel primo semestre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013

Mestre 06 agosto 2014