Pnrr, definito il riparto di 7,5 mld di investimenti per ferrovie regionali, porti e case popolari

Giovannini: «intendiamo realizzare i progetti quanto prima». Gelmini: «3,4 mld ai porti».

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Ripartite tra le regioni risorse per oltre 7,5 miliardi di euro nell’ambito del Pnrr: 2 miliardi da destinare al potenziamento delle linee ferroviarie regionali e all’acquisto di nuovi treni più moderni e tecnologici, elettrici e a idrogeno (di cui 500 milioni per il rinnovo del materiale rotabile), 2,8miliardi per l’ammodernamento e l’efficientamento dei porti e 2 miliardi per la riqualificazione delle case popolari.

La Conferenza Unificata Stato-Regioni ha dato il via libera a cinque schemi di decreto del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. Il primo, utilizzando le disponibilità finanziarie del Fondo complementare (risorse nazionali), destina 1,55miliardi di euro per la messa in sicurezza e il potenziamento delle ferrovie gestite dalle regioni e per il rinnovo dei treni che viaggiano su quelle linee. Il secondo schema di decreto ripartisce tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano 500 milioni del “Next Generation Eu” per gli anni dal 2021 al 2026, in modo da renderli immediatamente utilizzabili, per acquistare nuovo materiale rotabile elettrico o a idrogeno, da destinare ai servizi regionali.

L’attuazione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, continua con il via libera ai 600 milioni di euro per l’acquisto di autobus ecologici per il trasporto extraurbano e suburbano. Dei 1,55 miliardi di euro per le ferrovie gestite dalle regioni, ben l’81% pari a oltre 1,25 miliardi è destinato al Sud e il restante 19% (poco meno di 300 milioni di euro) al resto d’Italia. Dei 500 milioni per l’acquistodi nuovi treni, al Mezzogiorno andrà il 50%.

«La necessità di ridurre il divario infrastrutturale tra le diverse regioni è stata la priorità che ha guidato le scelte sulla ripartizione delle risorse, insieme alla domanda di mobilità sostenibile e alla tempistica per la realizzazione delle opere proposte – commenta Giovannini -. Intendiamo realizzare i progetti del Pnrr quanto prima, per cambiare volto al Paese, renderlo più resiliente, migliorare concretamente la qualità della vita delle persone a aumentare la competitività della nostra economia».

«I servizi che offrono le linee ferroviarie regionali si rivolgono essenzialmente ai pendolari, che prendono il treno quotidianamente per andare a lavorare o per motivi di studio. Lo sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, che vogliamo perseguire anche attraverso la “cura del ferro” non punta soltanto sull’alta velocità – sottolinea Giovannini -, ma considera parimenti importanti per lo sviluppo territoriale e l’inclusione sociale le linee a carattere regionale, che collegano città vicine, i centri urbani maggiori con le periferie, i comuni più grandi e le aree interne».

Per Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, «la Conferenza Unificata ha dato il via libera allo schema di decreto del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili relativo alle modalità di utilizzo delle risorse del Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza per la parte riservata al settore portuale. Viene approvato, dunque, il piano di interventi ammessi a finanziamento, con risorse complessive pari a 2,8 miliardi di euro. Il programma assicura la destinazione alle regionidel Mezzogiorno del 43% dei fondi disponibili. Un’iniziativa – prosegue Gelmini – davvero rilevante, con un budget importante, una tra le misure più cospicue del Fondo complementare, che permetterà interventi mai realizzati sulle strutture portuali. Le città portuali avranno, dunque, una grande opportunità di sviluppo e saranno tra le prime a poter usufruire delle risorse messe in campo grazie al Pnrr».

Nel dettaglio, il pacchetto di risorse del Pnrr è così ripartito: gli interventi per lo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici ammontano a 1,47 miliardi; quelli per l’aumento selettivo della capacità portuale sono pari a 390 milioni; quelli per l’ultimo/penultimo miglio ferroviario o stradale ammontano a 250 milioni; gli interventi per l’ammodernamento energetico a 50 milioni. Particolarmente importanti per la riduzione delle emissioni inquinanti e per la sostenibilità ambientale, sono i progetti per l’elettrificazione delle banchine portuali (“cold ironing”) per i quali è previsto uno stanziamento di 700 milioni. A queste ripartizioni si aggiungono 112 milioni a valere sul Fondo Investimenti per interventi inseriti nell’allegato 3 del DM 13 agosto 2020 n. 353 per i quali lo scorso anno non erano disponibili risorse e che sono state recuperate nel bilancio del Ministero.

Altri 41 milioni andranno a finanziare ulteriori interventi nei porti di Ortona e dello Stretto di Messina, mentre in via prioritaria, a valere sulla prima fonte di finanziamento utile, verranno finanziati ulteriori interventi nel porto di Ortona e nel porto di Termoli.

Raggiunta l’intesa anche sulla ripartizione di due miliardi di euro del Pnrr del programmaSicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica” per migliorare l’efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica, nonché la condizione sociale nei tessuti residenziali pubblici.

«Una casa sicura è un elemento indispensabile per la vita delle persone e migliorare la qualità delle abitazioni è un obiettivo primario per il ministero – rileva Giovannini -. Il programma di riqualificazione avrà un impatto decisivo per le famiglie e le comunità che sempre di più vivono gli spazi urbani nelle loro dimensioni di lavoro, incontro e di svago. Siamo particolarmente contenti di vedere ripartite risorse così ingenti per progetti che andranno a risanare l’edilizia pubblica residenziale».

Entro il 31 dicembre 2021 sarà disponibile l’elenco di 6.000 palazzine in tutta Italia che beneficeranno degli interventi. Inoltre, sono stati anche previsti l’acquisto e la locazione da destinare alla sistemazione temporanea degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica oggetto di riqualificazione. Alle regioni del Mezzogiorno è stato assegnato il 40% delle risorse stanziate, sono state definite le modalità di erogazione dei finanziamenti e individuate le modalità di monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi

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