Bizzotto: “si rischia la saturazione del mercato e l’abbassamento della qualità, specie a danno della viticoltura del NordEst”
Riguardo all’ipotesi contemplata da un progetto in corso di esame in sede all’Unione Europa volto a liberalizzare la viticoltura in Europa, interviene l’eurodeputata veneta Mara Bizzotto che ha depositato un’interrogazione alla Commissione Europa dove si sostiene che “con i ‘vigneti liberi’ crescerebbe il pericolo della delocalizzazione: i produttori andrebbero a produrre in Paesi dove i costi sono più bassi, sacrificando qualità e tipicità del prodotto”.
Secondo Bizzotto, “l’Unione Europea deve assolutamente riconsiderare la proposta di liberalizzazione dei vigneti prevista per il 2015: si rischia la saturazione del mercato, la perdita di competitività e l’abbassamento della qualità di un prodotto che da decenni rappresenta l’eccellenza mondiale del ‘Made in Italy’ e del NordEst in particolare”. Per l’eurodeputata “una riforma di questo tipo andrebbe a scapito soprattutto della qualità del vino, vero fiore all’occhiello dell’Italia, e si tradurrebbe in una mazzata per l’economia del nostro Paese. Il settore vinicolo, infatti, anche nel 2011 ha fatto registrare il record mondiale di esportazioni con 4,4 miliardi di euro di fatturato. Soltanto in Veneto, secondo i dati forniti da Veneto Agricoltura, la produzione del 2011 è arrivata a 9,5 milioni di ettolitri di vino, per il 41,8% marchiato con la denominazione di origine e per il 41,1% con l’Indicazione geografica”.
Anche laddove già attuata, la liberalizzazione non ha prodotto i risultati che ci si attendeva, creando più difficoltà che vantaggi ai produttori e ai consumatori. Per Bizzotto “i produttori andrebbero a produrre in Paesi dove i costi sono infinitamente più bassi, mettendo a rischio la tipicità e la qualità del prodotto, con danni anche all’ambiente. Chi si prenderebbe, per esempio, la briga di continuare a coltivare quei territori collinari così fragili e tipici del nostro territorio e della nostra tradizione, sapendo che chiunque è libero di impiantare vigneti anche in pianura?”
L’opposizione alla riforma è molto forte, specie tra i paesi a maggiore vocazione enologica, Francia ed Italia in primis: “una posizione che l’Europa non può non tenerne conto. Permettere a chiunque di impiantare vigneti sarebbe chiaramente una politica fallimentare che avrebbe conseguenze disastrose per tutti gli attori della filiera e per un comparto strategico dell’economia del nostro Paese” conclude l’eurodeputata Bizzotto che ora si attende azioni conseguenti da parte della Commissione.