L’Italia si dota di altri 2.370 km di ciclovie turistiche. A Roma firmato l’accordo per il Garda

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Roma MIT firma protocollo ciclovia Garda
Veneto, Trentino e Lombardia firmano al ministero dei Trasporti e dei Beni culturali il protocollo d’intesa. De Berti: «occasione formindabile per lo sviluppo del territorio»

Roma MIT firma protocollo ciclovia GardaAvviato a Roma l’iter per realizzare altri 2.370 chilometri di ciclovie turistiche: al Ministero delle Infrastrutture e trasporti sono stati firmati i protocolli d’intesa che riguardano tre delle sei nuove ciclovie previste dalla legge di stabilità 2017 e dalla manovra di aprile: la ciclovia del Garda, la ciclovia della Magna Grecia e la ciclovia della Sardegna. 

I protocolli d’intesa tra ministero dei Trasporti, ministero dei Beni culturali e regioni, prevedono la progettazione e realizzazione dei percorsi turistici nazionali a due ruote, con specifici compiti dei ministeri e delle regioni e province autonome, che hanno inserito queste infrastrutture nella propria programmazione. 

Alla firma per l’avvio della ciclovia del Garda erano presenti il ministro Graziano Delrio, il capo di gabinetto del Mibact, Giampaolo D’Andrea, e i rappresentanti delle Regioni coinvolte dai nuovi percorsi: Mauro Gilmozzi (Trentino), Elisa De Berti (Veneto) e Alessandro Sorte (Lombardia).

Nello specifico, la ciclovia del Garda consiste in un itinerario ad anello di 140 km lungo le sponde del lago di Garda e interessa il territorio della provincia di Trento e delle regioni del Veneto e della Lombardia; quella della Magna Grecia ha una estensione di circa 1.000 km ed abbraccia i territori delle Regioni Basilicata, Calabria e Siciliana; la ciclovia della Sardegna ha una lunghezza totale di circa 1.230 km può essere articolata in direttrici geografiche che comprendono una direttrice da Alghero a Cagliari ed una da Santa Teresa di Gallura a Cagliari. 

Le tre nuove ciclovie rientrano nei sei percorsi che hanno avuto il via libera con le misure del 2017, insieme alla ciclovia Tirrenica, quella Adriatica e la Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia: i protocolli delle restanti tre verranno firmati entro l’anno. Mentre le quattro ciclovie della stabilità 2016 (ciclovia del Sole, Ven-To, Acquedotto Pugliese e Grab) sono ora al passaggio successivo, quello della progettazione. Per la realizzazione del sistema nazionale di ciclovie turistiche sono stati stanziati per il triennio 2016/’18 89 milioni di euro per le quattro ciclovie prioritarie previste al comma 640 della Legge di Stabilità 2016 mentre, le ulteriori risorse previste dalla legge di bilancio 2017 pari a 283 milioni di euro andranno a finanziare la realizzazione di quelle ciclovie che verranno individuate dal Mit nel periodo 2017/2024.

Per l’assessore ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti della Regione del Veneto, Elisa De Berti, «questo è il risultato di un grande lavoro svolto dal territorio in questi anni. Siamo riusciti qualche mese fa, a far inserire formalmente la “Ciclovia del Garda” tra gli itinerari di interesse nazionale e ora, con la sottoscrizione dell’accordo, saremo in grado di dare il via, con il finanziamento del MIT, prima ai progetti e successivamente di aprire i cantieri».

L’anello ciclabile del Garda, collegata alla rete cicloturistica europea “Eurovelo 7”, si sviluppa su un tracciato di oltre 140 km, alcuni dei quali già fruibili, altri in corso di realizzazione, che interessa complessivamente 19 comuni. Di questi 8 sono veneti, tutti in provincia di Verona: Malcesine, Brenzone sul Garda, Torri del Benaco, Garda, Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda e Peschiera del Garda.

De berti precisa che «con il MIT sono stati concordati tempi brevi per l’avvio della procedura e quindi già nelle prossime settimane sarà necessario stabilire definitivamente con i comuni lo sviluppo del tracciato. Terminata questa fase, nei successivi sei mesi è prevista la consegna del primo livello di progettazione. La realizzazione di questa straordinaria opera, di grande suggestione e richiamo internazionale, garantirà notevoli benefici al nostro territorio su molti fronti, da quello della mobilità a quello turistico e non potrà che essere il frutto di un impegno corale di enti, istituzioni e associazioni del Garda».

Il cicloturismo si dimostra un settore trainante in Europa: il ministero ha diffuso i dati che parlano di oltre due milioni viaggi e venti milioni di pernottamenti, per un giro d’affari di  44 miliardi di euro e oggi il valore potenziale del cicloturismo in Italia è stimabile in circa 3,2 miliardi di euro all’anno.

«Stiamo candidando il Veneto – conclude De Berti – a diventare uno degli snodi più importanti e strategici della rete ciclabile nazionale ed europea. La nostra regione, infatti, è attraversata da 4 delle 10 ciclovie di interesse nazionale: la “Ciclovia del Garda”, la “Trieste-Venezia”, la “VenTo” (Venezia-Torino) e la “Ciclovia del Sole” che collega Verona a Firenze. Il nostro obiettivo è connettere queste grandi ciclovie tra loro e ai percorsi regionali e interregionali ai quali stiamo lavorando, per formare così, gradualmente, uno dei sistemi infrastrutturali di mobilità leggera tra i più ampi e attrezzati». 

Soddisfazione per la firma è stata espressa dall’assessore trentino Mauro Gilmozzi: «stiamo per dare attuazione al protocollo per la parte di nostra competenza. Si è già predisposto lo studio preliminare per il primo stralcio Riva-Foce del rio Ponale, che ben presto potrà essere trasformato in esecutivo e quindi appaltato anche grazie allo stanziamento dei comuni e quello promesso dai privati. Entro il 2018 dovremmo poter già utilizzare una parte di questo tracciato, quella molto suggestiva che recupera il sedime della vecchia strada statale. Seguirà la progettazione e la messa in gara del secondo stralcio fino a Limone, nonché del tratto orientale fino a Malcesine. L’obiettivo è di veder realizzata l’intera opera entro il 2021».