Silvestrini (CNA): «per le piccole imprese un’ingiustizia da mezzo miliardo l’anno»
Ancora una volta i governi Renzi e Gentiloni sono inadempienti nei confronti delle piccole imprese e le migliaia di professionisti che sono obbligati a pagare l’Irap (conosciuta anche come Imposta Rapina Attività Produttive) anche se non ne sarebbero soggetti stando alla norma di legge e alle sentenze emesse dalla Corte Costitutuzionale e dalla Cassazione.
La CNA richiama il Governo ai suoi doveri per bocca del segretario generale, Sergio Silvestrini, secondo cui «ammonta a mezzo miliardo l’anno l’Irap che devono ingiustamente versare 700.000 piccole imprese. Imprese che, secondo la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione, ne sono esenti per l’assenza dell’autonoma organizzazione. Ma continuano a essere tassate perché il legislatore si ostina a non definire i requisiti necessari all’esclusione dal tributo e le imprese non vogliono affrontare i costi economici ed emotivi di un lungo contenzioso con il fisco».
Secondo la Cna «in assenza di questa definizione chiediamo allora al Governo di porre fine a tale discriminazione già nella prossima legge di Bilancio, elevando la franchigia, per essere più chiari la “no tax area” Irap, dai 13.000 euro attuali a 30.000 euro e liberando così risorse oggi sottratte alla crescita delle stesse imprese». Lo steso deve valere anche per le migliaia di liberi professionisti che lavorano da soli, spesso dalla loro abitazione, e che posseggono solo un sistema informatico e un autoveicolo impiegato per spostarsi da un cliente all’altro.