Il timone di Eusalp passa dal Tirolo alla Lombardia

Uncem: «prosegue la strategia per unire le Alpi e generare sviluppo coinvolgendo comuni ed enti locali». Gli Stati generali della Montagna l’11 dicembre prossimo a Roma. 

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Uncem accoglie con grande favore il passaggio della guida della Strategia macroregionale alpina – Eusalp – dal Tirolo austriaco aRegione Lombardia, con il supporto di Piemonte e Alto Adige.

Secondo il presidente dell’Unione dei comuni e comunità montane, Marco Bussone intervenuto al forum EusAlp di Innsbruck, «innovazione, sostenibilità e green economy sono i tre pilastri sui quali si muove EusAlp e sui quali si deve puntare nella presidenza italiana, decisiva in questa fase di conclusione della programmazione comunitaria 2014-2020 e mentre si stanno scrivendo i documenti per il nuovo settennato 2021-2027».

In EusAlp, il ruolo delle regioni è strategico, ma deve diventare fondamentale il ruolo degli enti locali, comuni montani, unioni montane, comunità montane. Sono loro a raggiungere direttamente le comunità, a parlare con i cittadini che abitano le zone di montagna.

«Eusalp è una straordinaria occasione per cucire nuovi rapporti tra aree urbane e zone montane alpine – prosegue Bussone – EusAlp deve, attraverso le regioni, muovere gli Stati nel definire politiche per le Alpi condivise su sviluppo economico e creazione di posti di lavoro, grandi reti di trasporti, smart grid per l’energia, agenda digitale per i servizi alla pubblica amministrazione e alle imprese. Chiederemo che l’Italia approvi in Parlamento una risoluzione per la Montagna e che venga pienamente attuata la risoluzione sulle aree montane recentemente approvata dal Parlamento europeo. La Commissione UE non può lasciarla cadere. Questo documento votato a Strasburgo un mese fa deve essere concretizzato con precise scelte anche economiche nella gestione dei fondi strutturali della nuova programmazione, aiutando a colmare differenze di sviluppo che non è difficile registrare nell’arco alpino. Le valli piemontesi, ad esempio, sono molto diverse dalla zona alpina della Baviera con la sua strategica forza manifatturiera. Lì il lavoro c’è, mentre nelle valli alpine occidentali abbiamo pochissimi e deboli distretti economici. Così, mancando i posti di lavoro, vengono meno di conseguenza i servizi e l’abbandono è forte –  sottolinea Bussone -. Colmare queste sperequazioni è decisivo. Il modello di intervento può essere analogo a quello messo in campo in Italia con la Strategia per le Aree interne e con la Strategia per le Green communities. Queste due soluzioni vanno potenziate».

Secondo il presidente Uncem, «l’Italia, a maggior ragione con la presidenza assunta oggi, deve orientare il futuro di Eusalp visto che il42% del territorio della Strategia è italiano. Le 48 regioni di Eusalp, con 80 milioni di abitanti, cercano coesione e unità, sviluppo e servizi. È una sfida che interpella tutti, Governo, regioni ed enti locali».

Se ne parlerà agli Stati generali della Montagna l’11 dicembre a Roma e «Uncem scriverà a tutti i presidenti delle Regioni alpine chiedendo massimo impegno e unitarietà d’intenti per dare ad Eusalp un corpo vero, con investimenti forti».

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