Il mondo delle professioni incontra la politica per aiutare i giovani che scelgono l’attività professionaleindipendente ad entrare prima possibile nel mercato del lavoro – rivedendo le regole del praticantato -, nonché favorire lo sviluppo delle società tra professionisti (Stp), permettendo ai componenti di godere del regime fiscale forfettario. E, ancora, modificare l’attuale modalità formativa, superando la logica dei crediti, e finanziando la trasmissione di nuove competenze anche con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Queste le richieste del mondo delle professioni durante la riunione del tavolo promosso dal ministro al lavoro, Marina Calderone, che ha incontrato i vertici degli ordini delle varie categorie, insieme ad alcuni esponenti dei dicasteri della Giustizia, delle Imprese e del “Made in Italy”, della Salute e dell’Agenzia delle Dogane.
L’iniziativa, che continuerà con l’ascolto dei rappresentanti delle associazioni professionali, è stata istituita nel quadro della legge del 2017 nota come il “Jobs act degli autonomi”. A giudizio di Calderone, visto che il comparto è sempre meno giovane (in Europa, stando ad un recente rapporto, un professionista su 2 ha più di 50 anni), «è oramai necessario ragionare sulle regole da aggiornare in merito alla formazione e all’avviodell’attività. Ecco perché, ha spiegato, sono state poste le basi per un percorso congiunto da sviluppare nei prossimi mesi, che sarà condiviso dal ministero del Lavoro con gli altri dicasteri competenti».
Per il presidente di ProfessionItaliane (l’organismo degli Ordini), Armando Zambrano, «è fondamentale ampliareil raggio d’azione della legge sull’equo compenso», in vigore dallo scorso mese di maggio, perché «il principio non può valere soltanto per alcuni soggetti (le imprese con oltre 50 dipendenti, o con 10 milioni di fatturato), ma va esteso a tutta la pubblica amministrazione».
«Grazie all’impegno che dimostra Calderone – prosegue Zambrano – le professioni possono davvero fare un salto di qualità grazie all’attenzione del ministro, che si preoccupa di dare tutele al comparto, facendosi anche portavoce delle nostre istanze presso gli altri suoi colleghi di governo».
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