La più odiata delle tasse (che a causa della qualità spesso discutibile dei contenuti della programmazione Rai) fa registra il boom nei pagamenti, specie al Sud dove l’evasione era oltre il 44%
E’ finita la pacchia per quei teleutenti che guardavano la televisione a sbafo, infischiandosene di adempiere al balzello di Stato stabilito per l’impiego delle radioaudizioni pubbliche. L’inserimento all’interno della bolletta per l’elettricità ha portato all’emersione di ben 5,6 milioni di utenti che prima non pagavano il canone tv.
Festeggia la Rai, prima beneficiaria dell’immeritata manna (che ne sperpera gran parte nei pagamenti di star dal dubbio seguito e per programmi spesso insulsi che di servizio pubblico non hanno alcun lontano sapore), ma anche l’insieme delle emittenti privati che dovrebbero essere parzialmente beneficiate dal maggior gettito incassato dallo Stato.
La gestione dell’imposta attraverso i contratti di fornitura dei servizi elettrici ha consentito di far emergere nel 2016 il 34,2% di contribuenti in più rispetto al 2015 obbligati al pagamento del canone Tv in quanto detentori di un apparecchio televisivo. Secondo i dati resi noti dall’agenzia delle Entrate sono stati più di 22,2 milioni i contribuenti che hanno pagato il canone, contro i 16,5 milioni di due anni fa. La misura anti-evasione ha fatto boom specie nelle sei regioni del Sud d’Italia dove l’evasione in alcuni territori era totalitaria. La crescita percentuale degli abbonati emersi al Sud è di circa il 44%, anche se l’incremento più significativo è da attribuire alle isole maggiori con una crescita del 50%.
In Campania che si registra la percentuale più alta di emersione con oltre il 68% seguita dal 58,1% della Sicilia e dal 57,3% della Calabria. La nuova modalità di incasso del balzello più odiato dagli italiani ha colpito anche al Nord , con il Veneto che fa registrare un +38,1% di emersione dal “nero televisivo” seguito dal Piemonte (33,8%) e dal Trentino (32,9%).
Il gettito complessivo delle entrate dal canone Tv ha fatto conseguentemente un bel balzo: nel 2015 il gettito si attestava a 1,721 miliardi di euro, mentre nel 2016 gli incassi si sono attestati a poco più di 2 miliardi di euro, pur in presenta di un canone ridotto di 13,5 euro annui (dai 113,5 euro del 2015 ai 100 euro del 2016 che si attesta a 90 euro per il 2017 pagato in 10 comode rate in bolletta elettrica). Nel primo semestre 2017, stando ai dati diffusi dalle Finanze il 5 agosto scorso, il canone Tv si attesta già a 843 milioni di euro.