Salvo deroghe decise a livello locale (molti comuni andati al voto hanno portato la scadenza alla fine di luglio), giugno si conferma “nero” per i contribuenti
Con la scadenza della prima rata della Tasi prevista per il prossimo 16 giugno (salvo decisione diversa stabilita a livello locale), i comuni incasseranno circa 2,3 miliardi di euro, di cui 1,6 relativi alla “prima casa”. La Cgia ricorda che quest’anno i sindaci hanno tempo sino al prossimo 30 luglio, termine di approvazione del bilancio comunale di previsione, per decidere le aliquote, le detrazioni e le tariffe dei tributi locali.
Allo stato attuale (primi giorni di giugno), solamente un migliaio di amministrazioni comunali, pari al 14% del totale, ha provveduto a deliberare le aliquote e le detrazioni della Tasi per l’anno in corso. Per il pagamento della prima rata, i proprietari degli immobili ubicati in quei comuni che non hanno ancora deliberato le nuove aliquote (circa 7.000) pagheranno la metà di quanto versato l’anno scorso: il conguaglio verrà effettuato solo con il saldo di dicembre.
Alla luce di tutto ciò, visto che nel 2014 i sindaci hanno incassato dalla Tasi circa 4,6 miliardi di euro, di cui 3,3 miliardi relativi alla “prima casa”, è possibile stimare che i contribuenti verseranno il prossimo 16 giugno circa la metà di quanto pagato complessivamente l’anno scorso, ovvero 2,3 miliardi, di cui 1,6 relativi alla “prima casa”.
«Nonostante la legge abbia dato la facoltà ai comuni di inviare da quest’anno ai contribuenti i modelli per il pagamento della Tasi già compilati – segnala il segretario della Ccia, Giuseppe Bortolussi – rileviamo che sono pochi gli enti locali che si sono attivati per agevolare i propri residenti. Nella maggior parte dei casi, anche quest’anno i proprietari di “prima casa” sono stati abbandonati a loro stessi».
Per contro, c’è comunque una novità dell’ultima ora, senz’altro positiva: «sembra che il Governo si appresti a stanziare 500 milioni di euro da destinare al finanziamento delle detrazioni e agevolazioni Tasi a favore delle famiglie – dice Bortolussi -. Sebbene sia una cifra inferiore di 125 milioni a quella messa a disposizione nel 2014, per i nuclei familiari con maggiori difficoltà costituisce comunque una preziosa boccata d’ossigeno. I sindaci potranno beneficare di queste risorse per non inasprire il prelievo fiscale rispetto al livello chiesto nel 2014».
Anche per il 2015, la Tasi sulla prima casa prevede un’aliquota base dell’1 per mille. Tuttavia, i Sindaci possono azzerarla o aumentarla fino a un livello massimo del 3,3 per mille. Sugli altri immobili – seconde case, uffici, negozi, botteghe, capannoni, etc. – si pagano sia l’Imu sia la Tasi, con un’aliquota complessiva che al massimo può arrivare all’11,4 per mille. Le oltre 70.000 case accatastate nelle categorie di pregio (A1 dimore signorili; A8 ville e A9 castelli) continueranno a pagare l’Imu sulla “prima casa”, a cui si aggiunge la Tasi. La somma delle aliquote massime Tasi + Imu non può superare il 6 per mille. Questi immobili beneficiano della sola detrazione di 200 euro.
Per gli immobili in affitto si corrisponderà sia l’Imu sia la Tasi con il limite massimo dell’11,4 per mille. L’Imu verrà pagata interamente dal proprietario, mentre la Tasi peserà anche sulle spalle dell’inquilino che dovrà versarne una quota compresa tra il 10 e il 30%, a seconda di quanto disposto nella delibera approvata dall’ente locale.
La base imponibile della Tasi è la stessa dell’Imu. Si parte dunque dalla rendita catastale, la si rivaluta del 5% e si moltiplica il risultato per il coefficiente che varia in base al tipo di immobile (160 per le abitazioni). Su questo valore si applica l’aliquota comunale, con le eventuali detrazioni.
Tasi abitazione principale: pagamento 1° rata entro 16 giugno
(importi in euro)
Comune |
1° rata (A2) |
1° rata (A3) |
Agrigento | 141,1 | 27,8 |
Alessandria | 124,4 | 73,5 |
Ancona | 192,8 | 123,7 |
Aosta | 72,9 | 38,3 |
Arezzo | 98,5 | 21,2 |
Ascoli Piceno | 88,5 | 0,0 |
Asti | 17,9 | 0,0 |
Avellino | 114,1 | 120,1 |
Bari | 274,9 | 154,7 |
Belluno | 105,4 | 71,7 |
Benevento | 168,5 | 124,0 |
Bergamo | 142,6 | 73,4 |
Biella | 121,3 | 25,6 |
Bologna | 431,6 | 171,8 |
Brescia | 122,7 | 0,0 |
Brindisi | 8,1 | 0,0 |
Cagliari | 190,5 | 39,2 |
Caltanissetta | 97,4 | 66,4 |
Campobasso | 141,9 | 98,9 |
Caserta | 156,7 | 95,8 |
Catania | 196,3 | 100,8 |
Catanzaro | 44,7 | 29,0 |
Chieti | 139,5 | 91,6 |
Como | 224,5 | 80,1 |
Cosenza | 143,8 | 32,7 |
Cremona | 89,4 | 25,8 |
Crotone | 36,8 | 26,6 |
Cuneo | 87,1 | 27,0 |
Enna | 103,8 | 69,9 |
Ferrara | 194,8 | 96,1 |
Firenze | 196,6 | 145,1 |
Foggia | 297,9 | 166,3 |
Forlì | 162,6 | 103,9 |
Frosinone | 117,6 | 90,9 |
Genova | 330,5 | 140,1 |
Gorizia | 75,3 | 2,1 |
Grosseto | 128,8 | 98,6 |
Imperia | 138,9 | 40,3 |
Isernia | 170,7 | 73,5 |
L’Aquila | 92,9 | 66,6 |
La Spezia | 198,0 | 59,2 |
Latina | 84,1 | 26,0 |
Lecce | 245,2 | 95,0 |
Lecco | 180,9 | 46,2 |
Livorno | 192,3 | 77,0 |
Lodi | 161,0 | 35,6 |
Lucca | 200,9 | 83,2 |
Macerata | 97,6 | 45,7 |
Mantova | 133,8 | 62,3 |
Massa | 168,7 | 36,8 |
Matera | 56,0 | 34,2 |
Messina | 102,9 | 117,8 |
Milano | 310,9 | 135,5 |
Modena | 164,3 | 38,1 |
Napoli | 207,1 | 90,3 |
Novara | 135,3 | 86,8 |
Nuoro | 54,9 | 26,8 |
Oristano | 61,9 | 36,3 |
Padova | 213,4 | 126,1 |
Palermo | 117,5 | 40,5 |
Parma | 178,5 | 70,8 |
Pavia | 275,4 | 17,2 |
Perugia | 153,7 | 62,9 |
Pesaro | 82,4 | 58,9 |
Pescara | 141,8 | 88,1 |
Piacenza | 130,4 | 40,1 |
Pisa | 182,0 | 35,3 |
Pistoia | 168,8 | 87,7 |
Pordenone | 85,3 | 58,8 |
Potenza | 77,0 | 38,2 |
Prato | 196,2 | 118,3 |
Ravenna | 119,2 | 76,4 |
Reggio Calabria | 139,7 | 83,1 |
Reggio Emilia | 111,0 | 16,5 |
Rieti | 137,4 | 83,7 |
Rimini | 253,7 | 97,5 |
Roma | 238,1 | 169,5 |
Rovigo | 105,2 | 70,5 |
Salerno | 207,9 | 102,8 |
Sassari | 166,7 | 71,8 |
Savona | 135,4 | 70,5 |
Siena | 214,6 | 103,9 |
Siracusa | 161,6 | 104,2 |
Sondrio | 91,6 | 47,9 |
Taranto | 146,6 | 61,4 |
Teramo | 159,1 | 47,6 |
Terni | 75,3 | 26,7 |
Torino | 342,0 | 115,1 |
Trapani | 82,2 | 48,5 |
Treviso | 6,4 | 0,0 |
Trieste | 262,4 | 86,2 |
Udine | 118,8 | 70,9 |
Varese | 121,7 | 69,7 |
Venezia | 201,9 | 96,1 |
Verbania | 160,3 | 40,0 |
Vercelli | 170,8 | 102,4 |
Verona | 134,8 | 62,1 |
Vibo Valentia | 134,9 | 69,6 |
Vicenza | 92,1 | 29,9 |
Viterbo | 70,8 | 21,0 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA
Nota: gli importi della prima rata sono riferiti alle aliquote e alle detrazioni applicare nel 2014. Tuttavia, nel caso in cui i Comuni abbiano già stabilito le aliquote e le detrazioni per il 2015 è stato possibile effettuare il calcolo utilizzando queste ultime (*). Nella tabella si espone per ogni Comune capoluogo di provincia l’importo medio che verrà pagato dalle famiglie. Nel nostro caso si è considerato un nucleo familiare composto da una coppia con un figlio. I calcoli sono effettuati prendendo come riferimento un’abitazione di tipo civile (categoria A2) e un’abitazione di tipo economico (categoria A3). Per ogni capoluogo di provincia si è considerata la rendita catastale media risultante dalla banca dati catastale.
(*) I Comuni che hanno deliberato nel 2015 sono: Ancona, Aosta, Arezzo, Asti, Bologna, Brescia, Cagliari, Enna, Firenze, La Spezia, Livorno, Lodi, Lucca, Mantova, Modena, Padova, Pesaro, Pordenone, Potenza, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Sassari, Siena, Sondrio, Treviso, Verona, Vibo Valentia.
Mestre 6 giugno 2015