Delrio: «primo provvedimento del genere in Italia consentito dall’Ue». Kompatscher e Rossi: «un traguardo storico per l’autonomia». Zaia: «ora si vada avanti con nuove infrastrutture». De Menech: «stretegica la creazione di un’holding autostradale pubblica di tutto il NordEst»
Nella sede romana del ministero delle Infrastrutture e Trasporti oggi c’è stato grande affollamento di azionisti delle società autostradali del NordEst in occasione della firma del rinnovo trentennale delle concessioni in essere ad Autobrennero e Autovie Venete.
Per la prima volta in Italia, una concessione autostradale è stata affidata “in house” ad una società pubblica. Al Ministero sono stati firmati due protocolli di intesa che definiscono i termini del passaggio della concessione delle tratte autostradali attualmente affidate ad Autobrennero e ad Autovie a due società interamente pubbliche. «E’ la prima volta – ha spiegato il ministro Graziano Delrio – che usiamo questo strumento. Il tema dell’“in house” è una novità nel nostro Paese. E’ una modalità che quando viene gestita garantisce controllo delle tariffe, certezza degli investimenti e armonizzazione delle opere nel territorio». La firma di oggi è solo l’avvio di un percorso che si concluderà con la firma dell’atto di convenzione: «abbiamo ancora settimane di lavoro – ha detto Delrio interpellato sui tempi – ma sono fiducioso di concludere con l’atto di convenzione al più presto».
Per Delrio questa procedura «non costituisce una proroga, stiamo affidando a nuove società “in house” la gestione delle tratte autostradali e l’Europa dice che si può. Ho sentito polemiche inutili, non è una proroga, non stiamo facendo regali. E’ una modalità con cui l’Europa dice che si può scegliere di affidare la concessione: una è la gara, l’altra la società “in house” di enti territoriali». Il ministro ha anche sottolineato che questa «è una soluzione che non è competitiva rispetto alle gare, che rimangono lo strumento principe», ma visto che gli enti locali erano disponibili, «è una possibilità che ho voluto esplorare che garantisce investimenti importanti per diversi miliardi». Delrio ha espresso soddisfazione per «il coraggio degli enti locali nell’assumersi questa responsabilità: questa è una nuova stagione, che porterà più investimenti e più lavoro».
Inoltre, il ministro in riferimento al finanziamento da parte di A22 al potenziamento del corridoio ferroviario del Brennero ha sottolineato che «vogliamo che il corridoio ferroviario del Brennero sia uno dei corridoi principali d’Europa, il Brennero è un investimento strategico. Con questa firma sblocchiamo anche i finanziamenti alle tratte ferroviarie del Brennero: contiamo di mettere 400 treni al giorno e nel 2016 di sicuro appalteremo anche il quarto lotto dando continuità ai cantieri. Questa operazione sull’Autobrennero contribuisce ed è un segnale di coerenza».
Alla firma erano presenti, per la tratta A22 le 16 amministrazioni pubbliche socie dell’attuale gestione, in particolare i presidenti delle province del Trentino (Ugo Rossi) e dell’Alto Adige (Arno Kompattscher) e per la tratta Autovie Venete le due regioni socie con la presidente del Friuli Venezia Giulia Deborah Serracchiani e l’assessore della regione Veneto Elisa De Berti. Per quanto riguarda Autobrennero, la nuova concessione stabilisce l’introito per lo Stato di 45 milioni di euro all’anno (per un totale di 1.395 milioni di euro, parte dei quali vanno al finanziamento congiunto del corridoio ferroviario del Brennero); sono inoltre previsti 2 miliardi di investimenti; la durata della concessione sarà di 30 anni. Per quanto riguarda Autovie, invece, l’introito per lo Stato è di 25 milioni l’anno; gli investimenti previsti 1,5 miliardi di euro in gran parte per la realizzazione della terza corsia; la durata della concessione è fino al 2038, con investimenti per la manutenzione è di 20 milioni ogni anno. Per entrambe il tema dei pedaggi sarà legato al tasso di inflazione (1,5%).
«Un traguardo storico per la nostra autonomia» commentano soddisfatti i presidenti Arno Kompatscher e Ugo Rossi la firma del protocollo d’intesa che di fatto mette nero su bianco la proroga trentennale della concessione A22 secondo i quali «abbiamo portato a termine un percorso lungo e ricco di ostacoli, si tratta di un grande risultato, in grado di rafforzare ulteriormente la nostra autonomia, perché grazie a questa intesa, il Trentino e l’Alto Adige potranno essere protagonisti delle politiche del trasporto e della mobilità sul proprio territorio, in un’ottica di sostenibilità ambientale e di conservazione. I vantaggi della proroga trentennale della concessione dell’A22 saranno concreti e visibili dai cittadini e avranno ricadute positive per sia per il sistema economico che per la tutela dell’ambiente».
Contestualmente alla firma, vengono messi a disposizione i 550 milioni di euro (già accantonati da Autobrennero) del fondo ferrovia che verranno utilizzati per il finanziamento trasversale delle opere legate sia al tunnel di base del Brennero, sia alle tratte di accesso. Il progetto prevede poi una massiccia iniezione d’investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture, nonché per la manutenzione ordinaria e straordinaria del tratto autostradale, stimabili in circa 3,5 miliardi di euro. Il protocollo prevede, inoltre, che i futuri incrementi tariffari siano contenuti ai livelli dell’inflazione programmata ed il recepimento della direttiva europea eurovignette, con cui sarà possibile adottare differenziazioni di pedaggio, allo scopo di limitare la congestione dell’arteria, migliorarne la sicurezza stradale e ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico dovuto al traffico, con misure compensative delle criticità ambientali prodotte dall’infrastruttura.
«Ne beneficeranno non solo gli operatori economici presenti sul territorio – spiegano ancora Kompatscher e Rossi – ma gli stessi cittadini. Saranno numerosi, infatti, gli interventi in grado di migliorare la situazione viaria, ridurre l’impatto dell’inquinamento ambientale e acustico e, in generale, migliorare la qualità di vita di coloro che risiedono lungo l’asse del Brennero. Abbiamo raggiunto un obiettivo strategico per il nostro territorio, per Trentino e Alto Adige si aprono ora nuove e importanti opportunità che dovremo saper cogliere facendo gioco di squadra, e per le quali dobbiamo ringraziare gli interlocutori, anche chi ci ha preceduto, che lo hanno reso possibile a Bolzano e a Trento, ma anche a Roma e a Bruxelles».
Soddisfatta per il risultato raggiunto anche la presidente della regione Friuli venezia Giulia e commissario straordinario per Autovie Venete, Debora Serracchiani: «esprimo grande soddisfazione perché oggi è stato raggiunto un obiettivo molto importante. Il protocollo d’intesa firmato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiuso la vicenda legata alla concessione dei tratti autostradali e ci dà quel respiro necessario non solo per gli investimenti e i lavori necessari ma anche per rendere appetibile la terza corsia dell’A4 Venezia-Trieste sotto il profilo della bancabilità». «Il traguardo odierno – ha aggiunto Serracchiani – giunge dopo esserci occupati della revisione del piano economico-finanziario e dopo aver trovate le risorse necessarie a portare avanti i cantieri, che inizieranno già quest’anno». Serracchiani ha evidenziato un altro aspetto, di carattere più generale: «siamo i primi in Italia, insieme al Brennero, a cogliere il nuovo orientamento dell’Unione europea rispetto alle società “in house”. Ci assumiamo così la responsabilità della gestione di questa importante infrastruttura di respiro europeo e lo facciamo in virtù del buon lavoro fatto finora, ritenendo anche che in questo modo esercitiamo davvero la nostra specialità».
Secondo il presidente e amministratore delegato di Autovie Venete spa, Maurizio Castagna, «con la firma del Protocollo d’intesa abbiamo ottenuto un duplice obiettivo: il primo, come ha sottolineato anche la presidente Serracchiani, è sicuramente la facilitazione del reperimento delle risorse per completare con la terza corsia il tratto più critico dell’A4 – quello compreso fra Portogruaro e Palmanova -, mentre il secondo, non meno importante, è la riduzione dei tempi per la realizzazione integrale dell’opera». Castagna si è detto, infine, «soddisfatto anche perché ciò significa che quest’azienda, o una nuova che nascerà con il “know how” di Autovie, in futuro potrà svolgere ancora, e per molto tempo, in questo territorio un ruolo da protagonista all’altezza dei migliori competitor del settore».
Sulla firma delle concessioni “in house” di Autobrennero e di Autovie Venete interviene il segretario del Veneto del Partito Democratico, Roger De Menech: «ora è tempo di creare un’unica holding pubblica per la gestione “in house” delle autostrade del Triveneto per ridurre la frammentazione del settore a beneficio diretto dei territori, con una società i cui utili saranno utilizzati interamente per investimenti sulla mobilità».
Il via libera di Bruxelles alla gestione “in house” di Autobrennero e di Autovie è la molla per rivedere tutto il comparto: «oggi abbiamo quattro società diverse – dice De Menech – tutte con consistenti capitali pubblici, una selva di tariffe e molte incertezze sugli investimenti. L’ampia presenza di soci privati se da un lato alleggerisce le incombenze degli enti pubblici, dall’altro può costituire un freno agli investimenti. Dobbiamo avere il coraggio di ricondurre tutti gli asset autostradali sotto un’unica società interamente pubblica, orientata a riversare interamente gli utili su investimenti e non più alla remunerazione del capitale investito».
Con questa proposta, conclude il segretario, «intendo stimolare le regioni, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e anche l’Emilia Romagna, a ragionare su questo progetto di gestioen unitaria delle infrastrutture autostradali, magari allargando il discorso anche alle infrastrutture ferroviarie principali e ai “pettini” di raccordo sul territorio stradali e ferroviari».
Proposta fatta propria anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia: «questo è un primo atto necessario per definire un nuovo modello gestionale di questi assi autostradali di assoluta importanza per la nostra regione e per l’intero NordEst, ma mi auguro sia anche l’avvio di un percorso che porterà finalmente a muovere passi concreti per la realizzazione di un’opera altrettanto irrinunciabile per il Veneto e per tutto il NordEst come la Valdastico Nord, così come nei giorni scorsi ha assicurato il ministro Delrio, rimuovendo gli ostacoli che hanno sino a oggi impedito l’avvio di quest’opera indispensabile».