Emergenza Coronavirus, il PD solleva un’arietta patrimoniale sui redditi più alti

La proposta del capogruppo Dem Delrio colpirebbe per due anni i redditi superiori a 80.000 euro lordi per ricavare 1,7 miliardi di euro. Sinistra italiana rilancia decuplicandola. Centrodestra sugli scudi contro la proposta. Berlusconi: «no alla patrimoniale, sì alla “flat tax”». Salvini: «roba da matti».

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Il capogruppo Dem. Graziano Delrio.

L’emergenza Coronavirus inizia a sollevare anche un’arietta patrimoniale per trovare le risorse mancanti per coprire i costi della pandemia e rilanciare il Paese. Un’arietta patrimoniale sollevata dal capogruppo Dem, Graziano Delrio, cui s’è immediatamente aggiunta la Sinistra Italiana per trasformare il refolo in un tornado per colpire chi ha il torto di lavorare e di guadagnare.

La proposta di Delrio prevede un prelievo straordinario per gli anni 2020 e 2021 sui redditi lordi oltre gli 80.000 euro che dovrebbe crescere progressivamente all’aumentare del reddito percepito, fino a fruttare un tesoretto di circa 1,3 miliardidi euro da utilizzare per coprire le spese dell’emergenza Coronavirus e porre le basi per il rilancio economico del Paese, visto che anche dal decreto liquidità appena approvato dal governo BisConte di soldi freschi per le imprese e le professioni non ce ne sono affatto.

Il provvedimento s’inquadra anche nella difficoltà a livello europeo di accedere ad una mutualità condivisa per fronteggiare le conseguenze del Coronavirus, con il risultato che l’Italia dovrà far da sé e rapidamente, anche per scampare i pericoli di una tempesta finanziaria che potrebbe abbattersi sui propri titoli di Stato a causa dell’impennata del debito pubblico dagli attuali 2.400 miliardi di euro a circa 2.500/2.600 miliardi e, soprattutto, da un rapporto deficit/Pil in crescita dal 134% al 150% e oltre.

Nelle intenzioni democratiche c’è la tradizione di colpire la ricchezza privata (che s’aggira a circa 4.000 miliardi di euro, gran parte della quale posseduta solo dal 10% della popolazione) per poi continuare imperterriti nell’erogazione di mancee prebende alle clientele varie, come il reddito di cittadinanza, l’assegno ai lavoratori in nero e irregolari in generale, eccetera.

Se l’arietta patrimoniale fosse destinata esclusivamente ad abbattere una quota secca dell’enorme debito pubblico per portarlo stabilmente sotto quota 2.000 miliardi, liberando parte delle risorse che oggi vengono impiegate per pagare la montagna di interessi sul debito al fine di tagliare la tassazione su cittadini ed imprese la cosa potrebbe anche avere una sua validità e anche coloro che dovrebbero pagarla potrebbero far buon viso. Purtroppo così non sarà e sarà una classica manovratassa & spendi”, buona solo per il piccolo cabotaggio e per incrementare ulteriormente le difficoltàdel Paese.

La proposta di Delrio è fatta propria da Sinistra Italiana che coglie la palla al balzo per un rilancio, auspicando«un’imposta complessiva del 1.5% a coloro che detengono più di un milione di euro di ricchezza per ricavare circa 27 miliardi». Se la sinistra è già balzata in orbita, da tutti gli altri è un coro di “No”, pure da parte della maggioranza del governo BisConte, con Italia Viva e M5s che si dichiarano contrari.

Le reazioni all’arietta patrimoniale più nette arrivano dal centro destra, che colgono l’insperato assist a tutta forza. «In un momento come questo nessuno pensi di mettere le mani nelle tasche degli italiani – esorta il leader azzurro Silvio Berlusconi che bolla come «una follia proposte come quella del Pd di un contributo di solidarietà a carico di chi ha redditi superiori a 80.000 euro. Per la ripresa nessuna patrimoniale, ma uno shock fiscale con la riduzione delle aliquote e una “flat tax” al 15%. Più che aumentare le tasse, bisogna abbassare le tasse per tutti, famiglie e imprese».

Per il segretario della Commissione finanze del Senato, Andrea De Bertoldi (FdI) «chi conosce la sinistra non si meraviglia affatto. Da sempre sono esperti in patrimoniali, addizionali varie, superbolli all’insegna della politica del “tassa & spendi”. La sinistra tutta è da sempre la “longa manus” dell’alta finanza europea e di quell’eurocrazia che finge di non vedere quei paradisi fiscali come Olanda e Lussemburgo che si ergono a censori dei vizi altrui senza vedere le traviconficcate nei loro occhi. La sinistra italiana è la cinghia di trasmissione di quell’eurofinanza che vuole ridurre in povertàil popolo italiano e conquistare a prezzo di saldo la seconda manifattura d’Europa». Per De Bertoldi «la sinistra italianatutta fanno giusto il contrario degli olandesi: lì si attraggono con fiscalità di vantaggio ricchi e ricchezze da tutto il mondo; in Italia li si vuole far fuggire».

A difesa del capogruppo Dem interviene il sottosegretario al Mise, Alessia Morani, secondo cui «non si tratta di unamisura nuova, perché anche i governi di centrodestra l’hanno applicata nel passato, come nel 2011». Lo stesso Delrio interviene per allontanare dai Dem lo spettro di essere i fautori di una patrimoniale, definendola solo una «addizionale di solidarietà».

Dalla Lega interviene il leader Matteo Salvini, definendo la proposta Delrio «una cosa da matti. Basta, la pazienza degli italiani che hanno voglia di lavorare, di riaprire, di ripartire è finita», annunciando una mozione di sfiducia per il ministrodell’Economia Roberto Gualtieri e la convocazione urgente alle camere del premier Conte.

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