Gli agricoltori di Coldiretti e di Confagricoltura preoccupati per le ricadute sulla produzione delle piante utilizzate per scopi tessili, isolanti e biomasse energetiche.
Il mondo agricolo è fortemente preoccupato per gli effetti del decreto “Sicurezza” sulla coltivazione della canapa in Italia, una pianta utilissima per l’agricoltura per le sue capacità di essere prodotta su terreni marginali e per fissare elementi nutrizionali nel terreno, oltre ad essere utilizzata in campo tessile, industriale ed energetico.
Coldiretti e Filiera Italia esprimono forte preoccupazione per gli oltre 4.000 ettari oggi coltivati a canapa dalla Lombardia alla Sicilia, passando per Veneto, Puglia, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. Un settore in crescita che rischia ora di essere cancellato da una norma che ignora le potenzialità economiche, ambientali e sociali di questa filiera.
Sembrerebbero essere confermati i contenuti del disegno di legge attualmente in discussione al Senato, con il concreto rischio di vietare la maggior parte degli utilizzi della canapa. Una norma che, ricordano Coldiretti e Filiera Italia, minaccia un settore da mezzo miliardo di euro, con oltre 3.000 aziende agricole coinvolte, trentamila posti di lavoro e un ruolo centrale nell’economia sostenibile e nel rilancio delle aree interne.
In attesa di un testo definitivo, Coldiretti e Filiera Italia auspicano che si possa intervenire con un confronto istituzionale per evitare di compromettere definitivamente un comparto agricolo strategico per l’Italia. Il rischio è la paralisi del comparto, l’incertezza per migliaia di aziende agricole anche a programmare la stagione produttiva.
Equiparare l’uso delle infiorescenze della canapa a quello di sostanze illegali – anche in assenza di uso ricreativo – è una misura irragionevole. La canapa legale oggi contiene un tenore di THC inferiore allo 0,3%, senza effetti psicotropi o stupefacenti, ed è attualmente del tutto legale coltivarla, trasformarla e commercializzarla.
Anche Confagricoltura esprime preoccupazione sugli effetti del decreto “Sicurezza” sulla coltivazione della canapa, che prevede anche rischio di sanzioni a carico degli agricoltori anche in presenza di magazzini con eccedenze di produzione della precedente stagione.
Confagricoltura ribadisce la necessità di aprire un tavolo di confronto, al fine di garantire le necessarie modifiche a tutela del settore della canapa. Il comparto, che negli ultimi anni ha dimostrato un significativo potenziale in termini di sostenibilità ambientale, innovazione e sviluppo economico, merita una normativa chiara e stabile che consenta alle imprese di operare in sicurezza e con la certezza del diritto, soprattutto per un settore che rappresenta un’opportunità concreta per la diversificazione produttiva nelle zone rurali.
La canapa è una sorta di jolly agricolo, coltivabile in terreni meno pregiati, con rapida crescita e poca richiesta di acqua, capace di fissare nel terreno sostanze nutritive, con la parte vegetale utilizzabile per scopi tessili, materiali isolanti e biomasse a scopo energetico. Oltre alla sua capacità di catturare la CO2 in atmosfera. Sarebbe un peccato sprecare tutte queste potenzialità sull’altare di un rischio remoto di utilizzo non legale.
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie di “Dario d’Italia”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Telegram
https://www.linkedin.com/company/diarioditalia
https://www.facebook.com/diarioditalia
© Riproduzione Riservata