Collegamenti internazionali alpini italiani a circolazione limitata

Tra poco il Monte Bianco sarà chiuso per tre mesi. Il Brennero continua il contingentamento tirolese. Uggé: «limitazioni austriache inaccettabili».

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ricorso dell'Italia contro l'Austria divieti ai tir sul brennero collegamenti internazionali alpini Corridoio del Brennero
Le colonne di Tir in attesa di entrare in Austria a Kufstein.

I collegamenti internazionali alpini italiani con i paesi confinanti attraverso la cintura alpina sono sempre più a circolazione limitata o chiusa per merci e persone. Il valico del tunnel del Monte Bianco sarà chiuso al traffico leggero e pesante per manutenzione straordinaria della galleria dal 4 settembre al 18 dicembre.

Il passaggio delle merci su treno attraverso il valico svizzero del Gottardo sarà bloccato almeno fino a fine 2023, forse anche agli inizi del 2024 a causa del deragliamento di un treno merci che ha danneggiato binari e traversine rendendo necessario la sostituzione di circa 8 chilometri di tracciato, con il risultato di dovere reindirizzare oltre 400 treni al giorno tra passeggeri e merci.

Ora arriva la decisione del governo regionale del Tirolo austriaco con cui si proroga per tutto il 2024 il contingentamento dei veicoli pesanti in ingresso dalla Germania a Kufstein e diretti in Italia, che causa lunghi incolonnamenti e attese per il passaggio dei Tir con pesanti oneri economici per l’allungamento a dismisura dei tempi di percorrenza.

La decisione sul Brennero ha fatto scattare la reazione degli autotrasportatori della Fai Conftrasporto, con il presidente Paolo Uggé che sbotta: «basta! O ci pensa l’Europa o ci muoveremo da soli. Se la Commissione europea non interverrà, come richiesto dal ministro ai trasporti Salvini e dal suo omologo tedesco Wissing, per far rispettare uno dei principi costitutivi della Comunità europea come la libertà di circolazione, avvieremo iniziative adeguate per tutelare gli interessi economici del nostro Paese».

«Mi auguro che la Commissione europea trovi una soluzione che ripristini quello che è un diritto, o preveda ristorni economici proporzionati – prosegue Uggè circa i collegamenti internazionali alpini a circolazione limitata -. Intanto si istituiscano da subito controlli adeguati sui mezziche entrano nel territorio nazionale. L’ambiente è un tema al quale anche l’Italia tiene. Tuttavia, tra le limitazioniaustriache, quelle al traforo del Bianco e della Svizzera, l’economia nazionale rischia il tracollo. E’ forse questo che si vuole? Senza far nulla rapidamente questo sarà il risultato. Il governo Meloni non può accettarlo».

Sulla questione interviene anche l’europarlamentare della Lega Salvini, il veronese Paolo Borchia, componentedella commissione Trasporti, secondo cui «l’Austria conferma i divieti di circolazione dei mezzi pesanti in Tiroloanche nel 2024? Non esiste. Sono assolutamente discriminatori per l’Italia e provocano un danno annuo di oltre 250 milioni di euro per la nostra economia. Non solo, sono contrari al diritto comunitario e mettono in pericolola libera circolazione delle merci nel mercato interno europeo. Lo abbiamo chiesto e lo ribadiamo: intervenga rapidamente la Commissione europea per impedire che le nostre imprese paghino ancora un prezzo troppo altro per colpa della sua inadempienza».

Per Borchia «la situazione attuale è frutto della posizione pilatesca del presidente von der Leyen che predica bene ma razzola malissimo: finora è stata incapace di difendere diritti e principi base dell’Unione come appunto la libertà di circolazione, il mercato unico e la concorrenza. Un motivo in più per evitare alle prossime elezioni europee la replica della maggioranzaUrsula”. Ora basta: l’Austria deve togliere le restrizioni oppure vasanzionata».

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