Nuovo passo sulla riforma dell’Autonomia dopo le battute d’arresto arrivate qualche settimana fa dalla sentenza della Consulta. La relazione sui Lep – i livelli essenziali delle prestazioni – è stata completata e consegnata nelle mani del governo da parte del cosiddetto “Clep”, il comitato presieduto da Sabino Cassese incaricato di sviluppare una procedura per la definizione dei fabbisogni dei livelli essenziali delle prestazioni.
A confermare il completamento dei lavori su questo fronte è lo stesso ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli: «il Comitato cesserà di esistere», ha detto ringraziando del lavoro svolto e precisando che «il governo non ha mai pensato di prorogare il comitato» e «chi sostiene che lo si vorrebbe prorogare o è in malafede o è male informato». Il Comitato era stato istituito dalla presidenza del Consiglio dei ministri nel 2023 e poi prorogato per tutto il 2024.
«L’organo tecnico e altamente qualificato – ha sottolineato Calderoli – ha operato in piena autonomia, senza interferenze di alcun genere da parte del ministro per gli Affari regionali o di altri. Il Comitato ha svolto un prezioso lavoro istruttorio sui Lep, che non conosce precedenti. Tanto è rilevante il lavoro del Clep che la stessa Corte costituzionale ha invitato a procedere con la determinazione dei Lep anche con l’ausilio del lavoro svolto dal Comitato».
Tra le indiscrezioni circolate in merito alla bozza del documento era già emersa l’indicazione di tenere presente una serie di indicatori differenziali tra le varie regioni, in cui spiccherebbe quello sul costo della vita. Si tratta del punto che finora ha fatto più discutere: le regioni del Sud, dove la spesa è minore, potrebbero ricevere in questo caso meno fondi rispetto a quelle del Nord. Su questo tema Cassese si è finora sempre trincerato dietro un “no comment”, non smentendo per ora le indiscrezioni che vogliono i tecnici propensi a considerare anche la media delle spese affrontate nei diversi territori, compresi ad esempio i compensi del personale sanitario, scolastico e dei trasporti.
Non è ancora chiaro se però il lavoro del “Clep” possa essere stato indirettamente condizionato dalla recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha accolto parzialmente i ricorsi di quattro regioni definendo “illegittimi” sette profili della legge sull’Autonomia e sottolineando che non si possono devolvere intere materie, ma solo specifiche funzioni e neanche in tutti gli ambiti.
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