Austria vira a destra con gli elettori che sfiduciano l’attuale maggioranza di centro sinistra

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Il candidato della destra austriaca (FPO, Partito della libertà austriaco) Norbert Hofer sbaraglia i concorrenti al primo turno con il 36,4% dei voti e andrà al ballottaggio con l’esponente dei Verdi Alexander Van der Bellen con il 20,4%. Renzi: «è un campanello di allarme»

 

norbert hofer FPO candidato presidente repubblica austriaGli elettori austriaci hanno mandato l’avviso di sfratto all’attuale coalizione di centro sinistra formata tra i socialdemocratici di SPO e i i popolari dell’OVP, che al primo turno delle elezioni per il presidente della Repubblica sono usciti stracciati non riuscendo a piazzare i loro rispettivi candidati al ballottaggio che sarà appannaggio di un trionfante Norbert Hofer esponente della destra austriaca (FPO, Partito della libertà austriaco) che ha sbaragliato tutti aggiudicandosi il 36,4% dei consensi, seguito a ruota dall’esponente del partito ecologista Alexander Van der Bellen, fermo al 20,4%. In terza posizione la candidata indipendente, Irmgard Griss (18,5%).

Con questo voto si chiude l’era del presidente uscente socialdemocratico Heinz Fischer che ha guidato l’Austria per due mandati consecutivi, 12 anni, alla testa di una coalizione che ha visto i propri candidati (il socialdemocratico Rudolf Hundstorfer e il conservatore Andreas Khol) eliminati con l’11,2% dei voti ciascuno.

Il risultato di Hofer e del Partito della Libertà (FPO, la formazione fondata da Jorg Haider) è stato il migliore ottenuto dal suo partito dalla Seconda Guerra Mondiale in un’elezione nazionale in Austria e fa da contraltare al risultato dei grandi partiti tradizionali austriaci, che tra l’altro al momento governano nel Paese grazie a una grande coalizione, che rimangono eliminati al primo turno. Socialdemocratici e popolari si sono alternati al potere ininterrottamente dal 1945, fino all’ultima elezione politica quando i risultati li hanno costretti a mettersi assieme per non fare entrare al governo gli esponenti del FPO.

Anche se la figura del presidente in Austria è poco più che rappresentativa, il risultato elettorale non è comunque secondario, anche perché le elezioni politiche previste alla scadenza del 2018 potrebbero anche essere anticipate secondo alcune indiscrezioni provenienti da Vienna, anche al fine di arginare l’avanzata dei Liberali.

A determinare questo risultato di rottura sono stati sostanzialmente due temi: l’immigrazione e il rapporto tra il Nord e il Sud dell’Europa. «Questo è l’inizio di una nuova era politica», ha commentato il leader della FPO, Heinz-Christian Strache aggiungendo che «una cosa è ora divenuta chiara, un’ampia e massiccia insoddisfazione popolare per il governo e sono convinto che come presidente Norbert Hofer agira come protettore del popolo austriaco». Hofer, definito “la faccia amichevole dell’FPO” che ama girare con un pistola Glock (“Made in Austria”) in pubblico, ha già minacciato che licenzierà il governo se non riuscirà a tenere testa all’invasione dei migranti. 

Accusa la batosta anche il cancelliere socialdemocratico Richard Feyman, che negli ultimi mesi ha tentato di recuperare terreno contro la destra anti-immigrati sospendendo il trattato di Scenghen ed innalzando una nuova barriera al passo del Brennero, al confine con l’Italia: il risultato elettorale «è stato un chiaro avvertimento al governo, che deve lavorare più duramente». Parole che preannunciano un nuovo giro di vite non solo al Brennero e a tutti i valichi di confine austriaci per arginare la marea umana proveniente da Africa e Medio oriente. 

Tra i primi leader politici stranieri a congratularsi con Hofer, Marine Le Pen, alla guida dell’estrema destra francese, il Front National, candidata temibile per le presidenziali del 2017: «un risultato magnifico» ha twittato.

Segnali di consenso al voto austriaco anche da Forza Italia: «sono settimane che dico che hanno ragione gli austriaci nel voler bloccare la frontiera e non Renzi che trasporta clandestini – afferma senatore Maurizio Gasparri -. So bene che ciò creerebbe dei danni all’Italia e anche alle nostre attività commerciali. Ma di chi è la colpa di tutto ciò? Del governo Renzi che continua a trasportare clandestini creando allarme nei Paesi confinanti. Prima dell’Austria fu la Francia a bloccare il confine di Ventimiglia. Da noi invece partono i centri sociali che minacciano il confine austriaco. Fanno benissimo – prosegue Gasparri – le autorità di quel paese a reagire fermamente e i risultati elettorali di oggi dovrebbero far riflettere tutti. Si fanno proclami contro il populismo e l’estremismo ma crescono queste presenze politiche grazie all’arrendevolezza dell’Ue. Anche Forza Italia devo saper coniugare un forte sentimento democratico e popolare con una politica di rigore contro l’invasione di clandestini. Renzi ha favorito con la sua scellerata azione quello che si è verificato in Austria, per non dire del caos creato dalla Merkel quando aprì a tutti gli immigrati, salvo poi ricredersi. Prima di deprecare i risultati austriaci guardiamo quindi le cause di quanto avviene. Su questo rifletta tutto il centrodestra e FI in particolare. Volere una politica di fermezza nel contrasto all’immigrazione non vuol dire essere estremisti. Una politica moderata non può prescindere dalla difesa dei confini della nostra Patria». 

Il risultato delle presidenziali austriache è visto come «un campanello d’allarme» secondo il premier italiano Matteo Renzi. «Rispetto le scelte del popolo austriaco, ma sono convinto che loro rispetteranno le decisioni prese dall’Ue» ha affermato Renzi, secondo il quale un rafforzamento delle chiusure dei confini austriaci ad iniziare da quello strategico per l’Italia del Brennero «sarebbe un problema per l’Europa. Un passo indietro per i valori del trattato di Schengen. Un danno enorme per gli ideali europei e per l’economia dei nostri due Paesi».

Tornando alle presidenziali austriache, il ballottaggio tra il candidato liberale e quello dei verdi si terràil 22 maggio. Salvo un ricompattamento sull’esponente ambientalista di socialdemocratici e popolari difficilmente plausibile visto l’esito del primo turno che ha duramente sconfitto i partiti di governo, Hofer dovrebbe avere la strada spianata per la conquista della Hofburg.