Durnwalder: “costano troppo: 20 milioni non ce li possiamo permettere”. Divina: “sconto utile per rilanciare l’economia e per agevolare le famiglie”
Il governatore della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, dice “nein” alla possibilità di estendere a tutto il territorio provinciale l’applicazione degli sconti sui carburanti, i cui prezzi sono giunti a livelli stellari, specie per le famiglie e le piccole imprese.
Sono circa 350 milioni i litri di carburanti venduti ogni anno in Alto Adige: su di essi viene applicata un’accisa che viene incassata dalla Provincia per i 9/10 dell’importo, che riguarda non solo la benzina ma tutti gli olii combustibili, che porta nelle casse di Palazzo Widmann una consistente somma di denaro. “La legge prevede la possibilità di rinunciare a parte dell’accisa – ha spiegato Durnwalder – ma solo per la parte riservata alle persone fisiche residenti in Alto Adige, con esclusione di tutte le attività commerciali. Si tratta in ogni caso di una somma pari a circa 20 milioni di euro, e in un momento di difficoltà per le finanze pubbliche non possiamo permetterci di rinunciare ad una cifra del genere”.
Diversa la questione, invece, per quanto riguarda la possibilità di concedere prezzi scontati sul pieno di benzina e gasolio per coloro che vivono nei pressi del confine di Stato. La Giunta provinciale ha confermato la possibilità di accedere a questi sconti per due fasce di cittadini: quelli che risiedono entro i 10 km dal confine, e quelli che risiedono ad una distanza dal confine compresa tra i 10 e i 20 km. Per la prima fascia, la riduzione è pari alla differenza del prezzo alla pompa tra Italia e Austria (27 cent/litro), mentre per la seconda fascia lo sconto è pari al 70% di tale differenza (20 cent/litro). “In realtà, nonostante la possibilità che abbiamo dato – ha detto Durnwalder – sono pochi i cittadini che la sfruttano, visto che con i dati attuali i costi annui per la Provincia sono pari a circa 400.000 euro. Dei 21 milioni di litri di gasolio e benzina venduti nelle zone di confine, abbiamo ricevuto la richiesta di sconto solo per 2,850 milioni di litri”.
Qualcosa nel mondo dei carburanti comunque si muove. Secondo il vicepresidente dell’Alto Adige, Hans Berger, con il decreto Monti i distributori di carburante indipendenti (senza marca) saranno liberi di scegliere di rifornirsi dove i carburanti costano meno: “implicitamente, si offre anche la possibilità di importare benzina e diesel dall’estero, con il risultato che, depurato da tasse e accise, resta un prezzo base che in Austria è notevolmente inferiore rispetto all’Italia, di quasi 13 cent più basso per la benzina, di quasi 12 cent per il diesel”. Secondo Berger, se i benzinai delle cosiddette “pompe bianche” potranno acquistare il carburante in Austria, il risparmio sarà assicurato: “naturalmente è importante che i gestori degli impianti facciano poi ricadere questo beneficio anche sui clienti”, con in più il vantaggio che questa riduzione del prezzo non inciderebbe sul ricchissimo bilancio provinciale.
Di diverso avviso il senatore Sergio Divina (Lega Nord) che è stato uno degli artefici in Parlamento della possibilità di estendere a tutto il territorio di una regione di confine gli sconti sui carburanti: “mi sembra una classica occasione persa per potere dare sollievo ai bilanci di migliaia di famiglie e di piccoli imprenditori oggi alle prese con lo spaventoso prezzo dei carburanti. Non mi pare che rinunciare ad una ventina di milioni su un bilancio di quasi 5.000 sia una gravissima perdita per la ricca autonomia bolzanina, visto che gran parte di queste risorse sarebbero rientrate nell’economia altoatesina per altre direzioni. Sarebbe stato un tangibile gesto di attenzione per rilanciare consumi ormai al lumicino. Mi aspetto che Durnwalder possa rivedere la propria decisione e che anche Dellai possa ritoccare al ribasso i prezzi dei carburanti in Trentino, anche nell’ottica di agevolare l’arrivo dei turisti”.