Serracchiani: «indispensabile potenziale la rete infrastrutturale adriatica»
«La vera prospettiva dei Balcani occidentali non può che essere l’integrazione europea», ha sottolineato a Bruxelles l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini, aprendo i lavori del convegno sulla “Strategia adriatico-ionica/Eusair per il lavoro e la crescita”, promosso dall’Emilia-Romagna con la partecipazione dei presidenti delle Regioni italiane aderenti a questa macroregione, che coinvolge otto Paesi comunitari ed extra Ue con circa 70 milioni di abitanti.
Una Strategia dell’Unione europea, attivata poco meno di un anno fa, come ha ricordato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che rappresenta «un’occasione e un’opportunità per tutta l’Unione, anche nell’ottica del processo di stabilizzazione dell’area balcanica, oggi più che mai indispensabile». Una regione adriatico-ionica che è al tempo stesso «porta dell’Unione europea e parte integrante dell’Europa», ha osservato la vicepresidente Ue Mogherini, crocevia e anello di congiunzione, uno dei punti comunque difficili del continente, presente oggi in tutti i dossier comunitari, nel quale è indispensabile attivare sinergie e cooperazioni tra i diversi livelli di governo, ad iniziare dalle infrastrutture, dal lavoro, ambiente, turismo, temi energetici.
Proprio le reti dei trasporti e dell’energia, nell’ambito di quella necessaria «piattaforma di rafforzata e coordinata cooperazione per affrontare sfide che non possono essere risolte in maniera autonoma ma richiedono una responsabilità e azione congiunta», ha concordato Serracchiani, rappresentano uno dei cosiddetti pilastri di Eusair, affidato al coordinamento del Friuli Venezia Giulia, realtà che assieme alle altre regioni adriatiche italiane e allo stesso Governo Italiano non possono che avere un ruolo-guida all’interno di questa macrostrategia Ue (oltre all’Italia, anche Croazia, Grecia, Slovenia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia).
Un tema cardine (per il presidente della Regione di Ragusa/Dubrovnik, Nikola Dobroslavic, sono soprattutto “carenti” le reti trasportistiche sull’asse Nord-Sud dell’Adriatico) che la Regione Friuli Venezia Giulia vuole affrontare partendo dagli investimenti nell’innovazione e ricerca in particolare nel trasporto marittimo, «nell’ottica di una mare Adriatico controllato da un punto di vista ambientale» («rimane centrale la difesa del mare», ha ribadito il presidente della Puglia, Michele Emiliano), e al contempo cercando di “rammendare” una rete ferroviaria oggi frammentata e di sviluppare una “comunità portuale” dell’area.
Per fare ciò, ha indicato Serracchiani (e, in collegamento video da Roma, anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi) è indispensabile attivare su Eusair i fondi strutturali di investimento europei, i fondi nazionali e il Piano Junker per gli investimenti, nonché i programmi Ue gestiti direttamente dalla Commissione, quali “Horizon 2020” e “Connecting Europe Facility”, come ha menzionato anche il presidente dell’isola di Creta, George Alexakis. A titolo di esempio, a ribadire quanto gli investimenti in campo infrastrutturale sono basilari, Serracchiani ha voluto ricordare come il il potenziamento dell’intermodalità e l’aumento di investimenti infrastrutturali “di piccole dimensioni” in Italia porterebbe ad un incremento del Pil nazionale di 2,8 punti percentuali.
Non poteva peraltro mancare nell’odierno confronto su lavoro e crescita nell’area adriatico-ionica un riferimento alla difficile situazione che questi Paesi stanno vivendo dal costante afflusso di profughi dalla “rotta balcanica”. «Credo – ha affermato Serracchiani a margine della riunione – che La Regione adriatico-ionica non possa esimersi dal dare una risposta univoca al fenomeno che ogni giorno stiamo vivendo in questi territori: dovremmo essere consapevoli che la soluzione alla crisi può essere raggiunta solamente attraverso la piena responsabilità e solidarietà di tutti i Paesi Eusair».
E dunque, ha concluso la presidente del Friuli Venezia Giulia, «l’attuale situazione dei richiedenti asilo deve essere posta quale tema prioritario nelle agende politiche dei prossimi incontri degli Stati e delle Regioni Eusair, contribuendo al lavoro che la Ue sta conducendo».