Riforma delle pensioni: la Fornero torna sul luogo del delitto

Scelta di incaricare come esperto del governo l’ex ministro da parte di Draghi criticata da tutti i protagonisti della previdenza. Di Mauro Marino esperto in economia 

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L'ex ministro al Lavoro del governo Monti, Elsa Fornero, attuale consulente del governo Draghi.

Alla vigilia dell’inizio delle contrattazioni della nuova legge sulle pensioni fissata per la fine di luglio giunge una notizia che gli italiani non si sarebbero mai potuti immaginare: sorpresa, torna la Fornero. Ma non la legge che, se non s’interviene entro fine anno ritornerà prepotentemente il 1° gennaio 2022, proprio la Elsa Fornero in carne ed ossa, la famosa professoressa dalla lacrima facile ex ministro al Lavoro dell’indimenticato governo Monti che tanti sonni agitati ha procurato agli italiani. Anche se può sembrare fantascienza, è tutto vero, ed Elsa Fornero entra come consulente economico nel governo Draghi.

Viene subito in mente quello che è successo dieci anni fa ai tempi della crisi politica del Governo Berlusconi dovuto all’innalzamento dello “spread” dei titoli di debito italiani a 574 punti e al ruolo prepotente che ebbe l’Europa in quell’occasione.

Già allora alcuni osservatori avevano fatto trapelare che fosse stato il potente Mario Draghi presidente della BCE a consigliare, quasi imporre, la professoressa Fornero come ministro del Lavoro per intervenire drasticamente sulle pensioni e ridurre il costoprevidenziale in Italia. Il lavoro “sporco” che non aveva saputo o non aveva voluto fare Berlusconi, venne fatto da un tecnico per non far perdere consenso agli esponenti politici.

E fin qui nulla di nuovo. Il guaio è che il lavoro fatto e votato in 20 giorni per poter essere operativo il 1° gennaio 2012 era stato fatto malamente e con conseguenze nefaste per milioni di cittadini italiani.

Prendiamo ad esempio solo due aspetti di quella legge di riforma delle pensioni che ha fatto impazzire gli italiani. La creazione di migliaia di esodati, persone che, dopo aver preso accordi con le proprie aziende, si erano dimesse e a seguito dell’innalzamento dell’età pensionabile erano rimaste senza stipendio e senza pensione. Una situazione ha causato danni gravissimi che per sanarli parzialmente hanno reso necessario ben nove clausole di salvaguardia votate ogni anno dal Parlamento ed ancora oggi, dopo dieci anni, ci sono alcune centinaia di persone in questa surreale situazione.

Fu deciso anche che l’età pensionabile fosse ancorata all’aspettativa di vita: in pratica ad ogni aumento dell’aspettativa di vita dovuto principalmente alle nuove scoperte scientifiche ed alle migliorate condizioni di vita degli italiani corrispondeva un aumento dei requisiti anagrafici per l’accesso al pensionamento. Non era inoltre stato previsto nella legge la diminuzione degli anni da effettuare in caso di diminuzione dell’aspettativa di vita che si verificata purtroppo quest’anno con la pandemia. Di conseguenza, a questa diminuzione non corrisponderà una diminuzione di mesi da effettuare per raggiungere l’agognato pensionamento.

Il premier Draghi, per evitare possibili fughe in avanti e sopire le speranze di milioni di italiani, già devastati dalla pandemia, all’approssimarsi delle contrattazioni per una nuova legge previdenziale, fa entrare nel suo governo la Fornero, anche se il sottosegretario Tabacci si è apprestato subito ad affermare che la professoressa non si occuperà di materia previdenziale.

La partita sulle pensioni che si aprirà a fine luglio sarà difficilissima, ma almeno ora il governo dovrà scoprire le proprie carte, si potrà vedere quanto è disposto a concedere e quanti denari metterà sul tappeto.

Interessante sarà poi vedere l’atteggiamento della politica ed in particolare della Lega che da sempre si è schierata contro la legge Fornero e che ha sempre perorato la causa dei 41 anni di contribuzione per tutti uomini e donne per l’accesso al pensionamento e che adesso non potrà più nascondersi dietro gli slogan.

Infine, importante sarà l’atteggiamento delle organizzazioni sindacali che da mesi hanno presentato una bellissima proposta di riforma previdenziale e che ora, dopo le proposte probabilmente non soddisfacenti del governo dovranno, se ne avranno la forza, mettere in atto tutta una serie di iniziative nelle piazze italiane atte al raggiungimento degli propri obiettivi.

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