Libertà, Responsabilità e Verità, per una nuova politica

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L’Italia c’è, ma si può fare sicuramente di più

Di Paolo Farinati

La Libertà è un diritto universale, la Responsabilità e la Verità assieme costituiscono un dovere morale. Sono le due facce di una stessa medaglia, con cui l’essere umano può premiare la propria vita, con cui può arricchire tutte le sue attività. Tra cui, certamente, una delle più nobili è la Politica. E’ tempo di ritrovare la vera politica. E’ il momento di riporre al centro quella passione autentica, con cui milioni di uomini e donne hanno percorso il Novecento.

Secolo, lungo o corto che dir si voglia, che ha animato le ideologie più diverse, che ha visto scatenarsi le più profonde crisi locali e globali, che si è insanguinato di tragici conflitti mondiali, che ha visto l’umanità dividersi aspramente tra opposte visioni e fazioni. Ma che, al tempo stesso, ha saputo mettere in campo le più difficili e temerarie ricostruzioni, le più coraggiose capacità di confronto, il più alto ideale del rispetto. E in tutto questo l’uomo ha agito, quasi sempre, nell’intento di voler costruire benessere, progresso e pace.

Sugli scenari politici attuali, sia locali che nazionali, quotidianamente s’intrecciano, in maniera assai preoccupante, polemiche, slogan populisti, comprensibili incertezze e conseguente sfiducia. Ma parimenti vi è chi, con grande fatica, cerca di tenere la barra ferma, tenta di disegnare percorsi innovativi per il nostro Paese, promette una maggiore attenzione alle risorse pubbliche, ovvero di tutti noi cittadini, e un uso delle stesse più equo ed efficace. Nuovi protagonisti, nuove progettualità istituzionali, nuove visioni di governo della “cosa pubblica”. In sintesi, convivono in noi tanti timori verso il futuro, ma anche rinnovate volontà di esserci e di fare.

Sono fiducioso. Innanzitutto perché in questi anni, conseguenti alla crisi partita nel 2007 e molto difficili per l’Italia, pur nell’alternarsi di Governi tecnici e politici, è stato fatto un discreto lavoro. Si sono presi provvedimenti importanti e decisivi per le nostre sorti, certamente non sempre condivisi da tutti, ma necessari. E’ stata “politica vera”, non fredde decisioni “tecniche”. Ci sono stati anche palesi errori, provvedimenti iniqui, forse in taluni casi c’è stato poco coraggio. Ma è indubbio che l’Italia ha recuperato, seppur non in maniera piena, ciò che è la cosa più importante: la credibilità. Soprattutto verso i partners europei e mondiali. La crisi ha morso in maniera drammatica, le aziende hanno faticato non poco, abbiamo visto svanire decine di migliaia di posti di lavoro, la liquidità manca tuttora, le famiglie hanno perso serenità e fiducia. Ma lo spirito e l’orgoglio italiano sono rimasti sempre ben vivi in noi cittadini. Nei dibattiti e nelle interviste prevale ancora la rabbia, ma nei sondaggi vince la stragrande maggioranza di chi tiene duro, soffre, stringe la cinghia, fa sacrifici, perché ha forte la speranza e la convinzione di fare tutto questo per il bene proprio e dei propri figli.

Va dato merito a chi, certamente pochi tra i protagonisti della nostra politica, al di là dei molti volti del populismo, ha saputo dire a noi cittadini alcune decisive verità. Dico grazie a chi ha detto basta alle tante ipocrisie, alle promesse vuote e ai tanti egoismi di molte corporazioni, e ha chiesto al Paese uno sforzo importante. Lo si poteva chiedere, questo impegno, in maniera certamente più equa. Si poteva, si può e si potrà fare meglio e di più. Ma è appena iniziato un cammino, molto difficile, che non potevamo più rinviare. Anche dopo le imminenti elezioni politiche dovrà continuare questo viaggio di indispensabile verità, di collettiva responsabilità, di sana modernità. L’obiettivo rimane quello di un rinnovato e più diffuso benessere.

La verità, per l’appunto. Oggigiorno noi tutti, ma soprattutto i nostri bravi giovani, abbisognano di verità e di libertà. Dobbiamo poter riaccendere i potenti motori di un libero confronto, dobbiamo poter riconoscerci anche in un sereno, non certo populista, diritto all’eresia, anche per non sentirci burattini o prigionieri di una fredda anacronistica politica dettata da pochi privilegiati. C’è bisogno di tolleranza, di educazione al dialogo, di libertà di critica, di responsabilità di decisione, di riconoscimento del merito, di una solidarietà genuina e sobria, di una credibilità propria di una politica realmente laica, non atea beninteso, perché rispettosa di chi e di ciò che è differenza. C’è bisogno di rifondare una nazione seria e di rianimare un popolo vero.

Il cittadino richiede alla politica quel benessere che deriva, in gran parte, dal potersi giocare le proprie chances, ogni giorno, all’interno di una comunità forte, perché corretta, ben educata e ben predisposta verso i diritti, i doveri e i meriti di tutti.

Personalmente voglio sperare nell’alba di una stagione politica necessariamente nuova, piena di rischi ma pure di concrete opportunità. Ritengo sia necessario osare di più, vi è bisogno di una scossa benefica. L’Italia e l’Europa abbisognano di enormi investimenti nelle infrastrutture tecnologicamente più moderne, che non possono essere messe in discussione per vincoli di bilancio. La qualità della vita dei cittadini e la salute dell’ambiente devono essere i soli veri parametri di riferimento, a Roma come a Bruxelles. Osare di più e tenersi lontano da volti, da rituali e da usi ormai vecchi. Solo così la guida politica potrà divenire più credibile, più votabile, più forte. Ritengo si siano perse in questi anni svariate occasioni, ma certamente rimane la fiducia per proporre e per far vincere una nuova Italia, quella migliore. Voglio coltivare più di un sogno, per me quasi sessantenne, ma soprattutto per mio figlio e per i tanti nostri giovani capaci e volonterosi.

Se vincerà, come spero e credo, la forza della verità, della responsabilità e della libertà, avranno la meglio il coraggio, la passione, l’intelligenza, la disponibilità e la passione di una nuova classe dirigente. La politica, del resto, rimane sempre e dovunque una tra le più grandi e lodevoli attività dell’essere umano. Tutti potremo giovarci delle idee e dell’impegno di nuovi e vecchi attori, ma tutte e tutti animati da un rinnovato spirito partecipativo, fondato sul fertile terreno delle pari opportunità, della giustizia, della moderazione, del rispetto, dell’ottimismo della volontà, dell’uguaglianza, della fraternità.

Voglio dare credito alle singole persone, ai singoli cittadini, vorrei veder liberate tutte le straordinarie energie proprie delle sensibilità, dei talenti e delle esperienze più diverse. C’è bisogno di tutti, nessuno si deve e si dovrà sentire migliore, ma in un sereno confronto troveremo nuovi protagonisti, i più meritevoli. Solo così sarà “piacevole” affrontare ogni tipologia di rischio. Tutte e tutti mai più intoccabili, ma tutte e tutti posti doverosamente in discussione, quanto parimenti necessariamente garantiti nel poter decidere per il bene della propria comunità nazionale e locale.

La filosofia ci ha insegnato varie scuole di pensiero e varie ideologie. La storia ci ha indicato quelle che più sono state capaci di emancipare l’essere umano e metterlo nelle migliori condizioni per vivere una pace autentica e duratura, e per costruire un benessere solido e diffuso. Chi è libero dentro, è forte fuori.

“Sii sempre, in ogni circostanza, un uomo libero. Solo così vivrai la Tua vita e crederai in essa. Solo così Tu ed i Tuoi cari godrete sempre di un animo sereno”. Sono parole di Sandro Pertini, costituiscono un augurio che certamente fa e farà bene a tutti noi non dimenticare mai.