Quest’anno, da domenica 11 agosto fino a giovedì 15 agosto, i fedeli musulmani celebrano la festa del sacrificio, che prevede lo sgozzamento senza pietà di centinaia di migliaia di capre e pecore che poi vengono macellate.
Durante l’“Eid al-Adha” viene sacrificato un ovino o un caprino per ricordare la prova superata da Abramo, cui venne concesso in extremis dall’angelo inviato da Allah di sgozzare un montone al posto del figlio Ismaele.
Le norme italiane ed europee prevedono che l’animale non debba subire sofferenze quando viene ucciso. Il regolamento europeo in materia di macellazione prevede che gli animali, prima di essere macellati, vengano storditi: in pratica con una pistola a proiettile captivo o elettronarcosi l’animale viene portato in uno stato di incoscienza che deve durare fino alla morte, in questo modo si può procedere con lo sgozzamento (così facendo l’animale è vivo ma “non sente nulla” e, in seguito allo sgozzamento, è possibile il dissanguamento necessario, quando invece un animale è morto, il dissanguamento è più difficoltoso).
In alcuni casi, come nella macellazione rituale (Islam ed Ebraismo), i macelli ottengono la possibilità di non stordire gli animali: per questioni di credo religioso, si sostiene che l’animale debba essere cosciente nel momento dello sgozzamento: questo significa che percepisce il dolore.
Ma poiché secondo la religione araba l’animale deve essere ammazzato senza essere stordito, fino ad oggi l’Italia ha concesso eccezioni religiose, eccezioni che sono previste dalla stessa Ue. L’Italia ha concesso le deroghe, prevedendo però che la pratica cruenta dello sgozzamento avvenga solo in uno degli oltre 200 macelli autorizzati dal ministero della Salute e alla presenza di un veterinario pubblico.
Purtroppo non sono rari i casi di macellazione rituale che avvengono in casa, eseguiti per festeggiare delle ricorrenze religiose, pratica illegale e perseguibile per legge (Regolamento comunitario 1099/2009, Decreto Legislativo 131/2013 – articolo 6 del Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 193 – articolo 544 bis del Codice penale).
Il problema è che alcuni fedeli islamici in Italia mantengono la tradizione di uccidere l’animale in casa. Per questa ragione, ci sono state diverse denunce in Italia per persone (musulmane e non) sorprese a macellare abusivamente ovini. L’anno precedente ci sono state segnalate delle abitazioni in cui veniva eseguita la macellazione clandestina, effettuata con la tecnica dello sgozzamento senza stordimento dell’animale, dove molte persone hanno dovuto assistere all’uccisione di animali loro malgrado perché vicini di casa e sentire i suoi strazianti lamenti.
Come Movimento Animalista Veneto pretendiamo rispetto della legge verso questi episodi e denunceremo i reati contestati come quelli di macellazione clandestina, nel rispetto della sensibilità delle persone. Sulle abitazioni che i volontari ci segnaleranno, manderemo le forze dell’ordine e chiederemo controlli da parte degli ispettori dell’Asl, denunciando le persone che macellano ovini abusivamente, anche perché ci possono essere rischi anche di carattere igienico sanitario, sia per quanto attiene la sicurezza del prodotto alimentare che per la salubrità dei luoghi utilizzati.
Ricordiamo inoltre che gli animali non devono essere sprovvisti dei segni identificativi per la tracciabilità o rintracciabilità in modo di poter ricostruire la storia dell’animale mediante identificazioni documentate.
In attesa di una profonda revisione della legge, che obblighi l’uccisione degli animali solo ed esclusivamente previo lo stordimento, invitiamo le autorità e le amministrazioni locali a garantire l’assoluto rispetto della normativa vigente, che ammettono la pratica crudele e cruenta della macellazione rituale, come sancito recentemente anche da una sentenza della Corte di giustizia dell’Ue, solo in un macello autorizzato, non nella modalità familiare e fai-da-te, ancora purtroppo molto diffusa.
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